Oristano
8 Ottobre 2015
Cari amici,
Felicità
e Infelicità sono sensazioni,
emozioni, che permeano costantemente la vita dell’uomo; potremmo definirli due poli
opposti, due modi diversi di affrontare la vita: uno, con ironia e allegria, l’altro
con tristezza e ansia, causa prima quest’ultima, della depressione. Epicuro, filosofo
ateniese (Samo 341 - Atene 270 a. C.), fondatore di una delle più importanti
scuole filosofiche dell'antica Grecia (passato alla storia come filosofo della
serenità), riteneva che affrontare la vita in modo positivo, con filosofia, era il modo giusto per
curare l’infelicità dell’uomo; insomma, per Epicuro, la filosofia costituiva
per l’essere umano una vera e propria “medicina
dell'anima”.
I problemi alla specie umana
non sono mai mancati, ma affrontarli nel modo giusto, senza troppi patemi d'animo, è
certo più proficuo che restarne vittime. “Sorridi
alla vita e la vita ti sorriderà”, dice un noto proverbio, affermando che
sorridere è una sorta di terapia contro il cattivo umore, un vero e proprio
antidoto contro la depressione. Che la felicità sia contagiosa, lo abbiamo
sentito dire da sempre: un sorriso, quasi fosse una sorta di virus, invoglia a
rispondere con un altro sorriso! Se la felicità è contagiosa, la depressione invece non lo è: essa resta isolata, fine a se stessa, senza propagarsi, senza contagiare nessuno. Ma questi due comportamenti opposti sono scientificamente provati?
A dimostrare che le supposizioni fatte avevano un serio fondamento, sono state alcune importanti
ricerche scientifiche. Uno degli studi è stato portato avanti da due
ricercatori, Nicolas Christakis dell’Harvard Medical School e James Fowler
dell’Università della California, a San Diego. I risultati, pubblicati
sul British Medical Journal, hanno dimostrato che il nostro benessere si alimenta
prevalentemente con la frequentazione di persone felici. La felicità, secondo
lo studio, nascerebbe proprio "per contagio", attraverso il contatto quotidiano
con chi è già felice.
L'importante studio si è basato sul lavoro svolto in precedenza dal Framingham
Hearth Study, uno dei più importanti studi scientifici nato negli Stati Uniti nel 1948, con lo scopo di studiare e valutare la salute cardiovascolare dei pazienti. Proprio
analizzando le risposte di oltre 4.700 soggetti, presi in esame tra il 1983 e il
2003, i due ricercatori hanno scoperto che una persona che ha un amico, un
parente o il partner felice, ha il 40% di probabilità in più, rispetto alla
media, di vivere più sereno, di "buon umore", quindi di stare bene.
Queste prime indagini
sono state confermate da analisi successive, sempre portate avanti dai due ricercatori americani, che hanno preso in analisi i profili di 1.700 studenti,
iscritti al popolare social network Facebook; hanno scoperto che i ragazzi che si
mostrano sorridenti nelle loro fotografie hanno un ruolo più centrale nel
proprio gruppo di amici rispetto a quanti appaiono immusoniti o malinconici!
«Quasi a confermare il detto, sorridi e il mondo sorriderà con te»,
commentano gli studiosi.
Un altro studio che
avalla quanto detto prima, è stato realizzato da ricercatori delle Università di
Manchester e di Warwick. La ricerca, pubblicata sul "Proceedings of the Royal Society B.", ha preso in esame il comportamento di oltre 2 mila adolescenti americani,
verificando in che modo il loro umore influenzasse quello di amici e
conoscenti. Il risultato è stato che, vivere la giornata con buoni amici e
condividere con loro sane abitudini, ha un "grande effetto"
positivo su ciascuno dei partecipanti, apportando un grande contributo al benessere fisico e morale. Questo
studio ha dimostrato quanto sia importante "promuovere relazioni
amichevoli tra i ragazzi", una soluzione efficace per consentire loro di essere meno solitari e di conseguenza più
felici.
Insomma, essere
circondarti da persone allegre, che regalano attimi di spensieratezza, aiuta ad
affrontare con successo le quotidiane difficoltà della vita. Il professor
Thomas House responsabile della ricerca per l'Università di Warwick, ha
spiegato che: "…l'allegria e la felicità siano fondamentali per combattere lo
status di sofferenza di alcune persone con particolari disagi sociali, persone malate
di solitudine, o anche di persone vittime di abusi subiti durante
l'infanzia." Ha anche aggiunto: “Avere forti reti sociali potrebbe quindi
essere un metodo estremamente efficace per combattere la depressione; se nelle
nostre società incentivassimo le occasioni per sviluppare amicizie tra gli
adolescenti, ogni ragazzo avrebbe più probabilità di conoscere abbastanza
persone con un umore sano da beneficiare di questo effetto protettivo”.
Cari amici, credo che
davvero l’amicizia e la vicinanza degli altri contribuisca in modo fondamentale
al nostro benessere psicofisico. L’uomo è un “animale sociale” e difficilmente
riesce a trascorrere la sua vita da solo, lontano dai suoi simili. Nessuno di
noi può fare a meno degli altri, e proprio per questo gli amici sono davvero
importanti. Stare insieme, in armonia e allegria, favorisce la gioia della
condivisione anche degli stati d’animo, ed è per questo che le persone
estroverse sono più felici di quelle introverse! Stare in mezzo agli altri è
certamente prendere "la strada giusta" per migliorare il proprio benessere psicofisico. In sintesi, dunque, qual è la ricetta della
felicità? Circondarsi di persone felici!
Per
chiudere, ecco un piccolo decalogo, che può aiutare tutti Voi a cercare di “Essere
felici”:
–
Socializzate sempre con gli altri, non sprecate mai un’occasione: relazionarsi
con gli altri accresce le possibilità di essere felici;
–
Qualunque tipo di lavoro svolgiate, “spezzate” sempre con qualche intervallo,
anche piccolo, ma piacevole e gratificante;
–
Qualsiasi problema Vi affligga, affrontatelo con ottimismo: se lo farete con
ironia, riuscirete a cogliere sempre il lato positivo di ogni situazione;
–
Siate sempre solari e organizzati: pianificando gli obiettivi andrete sempre
con entusiasmo al risultato;
–
Evitate i voli pindarici: state sempre con i piedi per terra e ponetevi
obiettivi sempre raggiungibili;
–
Adeguate sempre il Vostro comportamento al contesto sociale dove operate: vivendo
il presente senza lasciarvi influenzare dal passato;
–
Nei momenti di difficoltà non isolatevi, non tenetevi tutto dentro; confidatevi:
saranno i Vostri amici a ricreare in Voi uno stato d’animo più sereno;
–
Imparate a condividere le Vostre emozioni (positive o negative che siano) e, in
caso di necessità, non esitate a consultare un professionista;
–
Non lasciatevi suggestionare da preoccupazioni fuori luogo; restate sempre
concreti, senza rimuginare inutili e inopportune problematiche, che
forse mai si concretizzeranno;
–
Siate sempre consci di "Chi siete", che significa essere sempre se stessi. Pensate
che non siete mai "soli", ma che fate parte di una grande rete, che all’occorrenza vi
proteggerà.
Grazie,
amici, della Vostra sempre splendida attenzione.
Mario
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