sabato, gennaio 25, 2025

PER QUALE MOTIVO “RIMANDIAMO A DOMANI” QUELLO CHE, INVECE, POSSIAMO FARE OGGI? LO FACCIAMO PER PIGRIZIA O VI SONO ALTRE RAGIONI?


Oristano 25 gennaio 2025

Cari amici,

Credo che sia troppo semplicistico affermare, senza aver prima fatto i necessari accertamenti, che chi rimanda di fare qualcosa ad un “ipotetico domani” sia un soggetto pigro per natura! Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”, troviamo scritto nel Vangelo di Giovanni, e, anche per quanto riguarda il “rimandare a domani quello che possiamo fare oggi”, le motivazioni all’origine della decisione possono essere alquanto diverse. Si, cari lettori, a chi non è mai capitato di rimandare ciò che si sarebbe potuto fare oggi?  Indubbiamente a tanti!

In un mondo costantemente angosciato dalla fretta, appare impossibile riuscire ad adempiere ad ogni cosa "a tamburo battente", ovvero riuscire a fare tutto subito! Ragion per cui  “Rimandare” appare, in quel momento, la soluzione migliore da prendere, e la decisione di procrastinare appare, come vedremo, ben giustificata. Tuttavia, prima di tormentarci pensando di essere poco efficienti, ovvero di essere delle persone pigre, riflettiamo seriamente, convincendoci che,  in certi casi, la procrastinazione ha i suoi vantaggi e può effettivamente rivelarsi la decisione più giusta.

Quando ci troviamo di fronte ad una nuova richiesta, e, sentiamo di essere in difficoltà, cerchiamo di rinviarla, la prima cosa da fare è far tacere quella vocina interiore che ci frulla per la testa dicendoci: “Sei pigro, ecco perché vuoi rinviare!”. Invece, poiché amiamo le cose ben fatte, spesso rinviamo perché vorremmo riuscire a fare sempre tutto “per bene”, e l’idea di farlo in fretta e furia non ci è mai piaciuto! Insomma, abbiamo paura di fare qualcosa di raffazzonato, in modo imperfetto; quindi, la decisione presa è quella di aspettare il momento giusto per fare le cose al meglio. Quello che temiamo è il fallimento della nostra azione, e, il pensiero di non raggiungere la perfezione ci impedisce di iniziare.

Amici, quando nel caotico mondo che viviamo ci sentiamo stanchi, stressati, compressi, in una giornata lavorativa più impegnativa del solito, è del tutto normale che il nostro cervello abbia difficoltà a concentrarsi su un ulteriore compito da svolgere. Evitare di buttarci immediatamente a svolgere il nuovo compito,  spesso deriva dalla necessità di cautelarci, evitando di farlo male; è il meccanismo di difesa del nostro cervello che fa scattare in noi il campanello d’allarme, inviandoci un avviso che ci dice: “Attento, aspetta, prenditi del tempo, così eviti di sbagliare!».

Amici, la fretta non è mai stata una buona consigliera! Alla fine, in realtà, una piccola pausa può tradursi in più energia e in una migliore concentrazione e, una volta ricaricati, quel compito potrà essere svolto nel modo migliore possibile. E non è tutto, in quanto la procrastinazione può avere anche altre cause. Possiamo rimandare un compito perché, magari, non ci entusiasma, oppure perché per noi non riveste priorità, rispetto alle altre cose di cui ci dobbiamo occupare. Rinviare, in questo caso, dimostra lungimiranza e consapevolezza, perché occuparci delle cose più importanti è sempre la cosa migliore da fare!

Gentili lettori, “Procrastinare” è un verbo che va letto a 360 gradi! Spesso le persone procrastinano perché il compito richiesto da svolgere non li motiva, non li appaga. In altre parole, alcuni potrebbero sentirsi sminuiti, sottovalutati, cioè avere la convinzione di essere ritenuti delle persone poco valide, e questo crea in loro depressione, in quanto mancanti di quell’apprezzamento che carica, che diventa vera “ricompensa personale” per il lavoro svolto. Solo in presenza del giusto apprezzamento, qualsiasi sia il lavoro da svolgere, può superare il “rimando”, la procrastinazione, in quanto, senza la giusta motivazione, è difficile svolgere al meglio i compiti.

Cari amici, ho iniziato la presente riflessione riferendomi al caotico mondo che stiamo vivendo in questo millennio. Viviamo in una società in cui l’efficienza, le prestazioni e la produttività sono considerate ben più importanti dell’uomo. Riflettiamo sul fatto che l’uomo non è una macchina produttiva senz’anima, che funziona ininterrottamente, ma  un mix di corpo (produttivo) e anima.  Prendersi del tempo per procrastinare può essere una forma di tregua, necessaria per il benessere mentale e fisico. Evitiamo, dunque, di pensare che chi rimanda è semplicemente un “pigro”! Procrastinare significa, in tantissimi casi, creare una scala di priorità, e “posporre” è un modo per cercare di fare, sempre, le cose “Per bene!”. Ciò non significa che I PIGRI NON ESISTONO! Esistono eccome!

A domani.

Mario

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