domenica, ottobre 20, 2024

TECNOLOGIA E PRIVACY, NEL PROSSIMO FUTURO, LA PRIVACY DI CIASCUNO DI NOI, ANDRÀ A FARSI BENEDIRE…


Oristano 20 ottobre 2024

Cari amici,

Nei giorni scorsi hanno creato non poco clamore, le vicende che hanno riguardato un nostro ministro e una componente del suo staff (mi riferisco al caso Boccia – San Giuliano), in particolare per l’utilizzo di un sofisticatissimo paio di occhiali (dei super tecnologici  Ray-Ban Meta), contenenti degli strumenti alquanto innovativi. Questi super occhiali, apparentemente dall’aspetto solito, sono capaci, invece, di ben altro!

Questi super occhiali, ritornando al caso prima riportato, erano capaci di fotografare, filmare e registrare quanto avveniva intorno alla persona che li indossava, anche all’interno di contesti riservati, senza farsi notare. Su questo argomento, che parlava della recente rivitalizzazione pubblicitaria del marchio Ray-Ban Meta, e di questi particolari occhiali, ho pubblicato un post su questo blog il 9 settembre scorso, e, chi ritenesse di volerlo conoscere, può andare a leggerlo cliccando sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2024/09/nuovamente-tutti-pazzi-per-i-ray-ban.html

La moderna tecnologia, in realtà, ogni giorno che passa fa passi da gigante, e, considerato che da cosa nasce cosa, di recente alcuni studenti, partendo proprio da questi particolari Ray-Ban Meta prima menzionati, sono riusciti in un’impresa che fa tremare tanti di noi, in quanto può stravolgere l’attuale concetto di Privacy! Davvero preoccupante, se pensate che i due studenti sono riusciti ad equipaggiare i Ray-Ban Meta con l’aggiunta di una tecnologia di riconoscimento facciale, capace di arrivare, in tempo reale, a conoscere l'identità di ogni persona inquadrata da chi sta usando questi particolari occhiali!

Amici, innanzitutto c’è da dire che gli attuali occhiali smart di Ray-Ban Meta, "senza aggiunte o modifiche", non sono in grado di riconoscere le persone, in quanto l'esperimento condotto dai due studenti ha aggiunto, con un escamotage pensato appositamente per questo scopo, un ulteriore marchingegno tecnologico per il riconoscimento facciale. Una funzione aggiuntiva non prevista ma possibile. Gli studenti, AnhPhu Nguyen e Caine Ardayfio, hanno infatti creato un particolare sistema, chiamato I-XRAY, col quale, utilizzando i Ray-Ban Meta smart glasses per trasmettere video in diretta su Instagram, un apposito programma può monitorare il flusso video, identificare i volti inquadrati e collegarli ad informazioni personali, come numeri di telefono e indirizzi, attraverso l'accesso a database pubblici.

Amici, in parole povere, attraverso la moderna tecnologia esistente, unendo diversi programmi, si può arrivare a costruire, senza bisogno di ulteriori modifiche, né a livello di hardware, né con un jailbreak, mettendo insieme i Ray-Ban Meta smart glasses con un altro programma compatibile, un marchingegno capace di identificare le persone, violando di conseguenza la privacy di ciascuno di noi! Pensate anche che, lo stesso identico esperimento sarebbe perfettamente replicabile con un qualsiasi smartphone dotato di fotocamera!

Cari lettori, a rendere davvero inquietante tutto questo, è il fatto che i Ray-Ban Meta offrono la possibilità di riprendere qualsiasi persona in maniera alquanto discreta: gli occhiali sono dotati di due led che si illuminano ogni volta che la fotocamera è in funzione, ma si tratta di un dettaglio che difficilmente viene notato in un luogo affollato o all'aperto, quando la luce diretta del sole attenua l'intensità dei LED. Ciò, amici, ci fa preoccupare non poco! Insomma, la nostra privacy, a cui tutti teniamo, credo che la possiamo considerare un privilegio del passato!

Il sistema chiamato I-XRAY studiato dagli studenti AnhPhu Nguyen e Caine Ardayfio, in effetti sfrutta tecnologie già esistenti, come PimEyes, un motore di ricerca facciale estremamente preciso e completo, e i modelli di linguaggio AI, per poter collegare foto a dati personali. Durante l'esperimento, i due studenti hanno usato gli occhiali per identificare in tempo reale i loro compagni di classe; poi, li hanno anche usati per identificare dei perfetti sconosciuti sui mezzi pubblici, che successivamente hanno approcciato sfruttando le informazioni ricavate dal sistema di riconoscimento facciale!

Cari amici, il pericolo è davvero reale, e c’è proprio da riflettere seriamente, se pensiamo che l’esperimento portato avanti dai due studenti è una perfetta dimostrazione di quanto sia semplice violare la privacy di terzi senza che questi ne vengano a conoscenza. Seppure Nguyen e Ardayfio abbiano affermato che il loro progetto mira a sensibilizzare sui rischi delle tecnologie di riconoscimento facciale e che non verrà rilasciato al pubblico, lo studio ha sollevato serie preoccupazioni sulle possibili ricadute sulla privacy, cosa che pone un problema serissimo da valutare e affrontare in tempi brevi da parte di chi ci governa.

A domani,

Mario

 

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