martedì, ottobre 15, 2024

NUOVE, ECCELLENTI IDEE PER AVERE IN FUTURO ACQUA POTABILE DOVE MANCA. ECCO LA “SPUGNA IPERTECNOLOGICA” INVENTATA DA LAURA GAGLIARDI.


Oristano 15 ottobre 2024

Cari amici,

L’acqua potabile nel mondo non è mai stata eccessiva e, purtroppo da tanto tempo, diverse zone del globo risultano carenti con grande sacrificio e anche causa di mortalità. Si,  oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicura, con conseguenze spesso drammatiche. Inoltre, a seguito anche dei pericolosi cambiamenti climatici, che hanno innalzato le temperature, questo dramma anziché diminuire sembra destinato ad aumentare.

Sicuramente dei notevoli benefici potranno derivare dall’aumento delle energie rinnovabili e della diminuzione e si augura fine in tempi brevi delle energie derivate dal fossile. Solo la disponibilità di  quantità adeguate di energie rinnovabili, accessibili su larga scala, potrà dare luogo all’inversione di questo pericoloso fenomeno dell’aumento della temperatura del pianeta che sta notevolmente aumentando anche la già scarsa disponibilità idrica.

Senza un serio cambiamento di rotta, nei luoghi dove l’acqua è già scarsa oggi un ulteriore peggioramento scatenerà sicuramente un esodo biblico, con orde di rifugiati climatici che si sposteranno alla ricerca di acqua”, bene del quale nessuno può fare a meno. Il problema, purtroppo, sta diventando ogni giorno più serio e gli scienziati sono da tempo alla ricerca di valide soluzioni per cercare di risolvere il terribile problema, o almeno di attenuarlo.

Su questo fronte di ricerca opera con grande interesse e determinazione una ricercatrice italiana, la Dr.ssa Laura Gagliardi, chimica quantistica con formazione accademica in Italia, che da anni lavora negli Stati Uniti, dove dal 2022 dirige il Catalyst Design for Decarbonization Center di Chicago. La studiosa italiana, è membro di diverse Accademie scientifiche prestigiose, tra cui la National Academy of Sciences Usa e l’Accademia Nazionale dei Lincei.

La sua ricerca in questo settore cerca di offrire risposte ai seri problemi di approvvigionamento idrico, ritenuti davvero critici per l’umanità. A Chicago lei sta realizzando un progetto ambizioso, affidatole dall’esercito: catturare l’acqua dall’aria che evapora nelle zone desertiche. Il curioso progetto prevede l’utilizzo di una speciale spugna, realizzata con un particolare materiale alquanto innovativo, capace di estrarre l’acqua dal vapore presente nell’aria delle zone desertiche. Un’invenzione che ha catturato l’attenzione di molti, tanto che di questa invenzione si è parlato a Milano nel XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana, all’interno di una conferenza dal titolo “Chemistry Elements of Future”.

Come ha avuto modo di spiegare la dr.ssa Gagliardi, “Con il mio gruppo di lavoro mi occupo di fenomeni chimici e di ricerca e sviluppo di nuovi materiali legati ai problemi del clima, dell’ambiente e dell’energia; ma lo studio non avviene in laboratorio come nella chimica tradizionale, piuttosto tramite simulazioni eseguite al computer, sviluppando modelli ispirati alla fisica quantistica: è la disciplina in grado di descrivere il comportamento della materia, a livello di particelle, atomi e molecole, per scoprire o inventare nuovi materiali”.

La scoperta fatta dalla chimica italiana è avvenuta tuttavia negli Stati Uniti; questo perché, se l’Italia può vantare una tradizione eccellente a livello accademico nella chimica teorica, è altrettanto vero che negli Stati Uniti i fondi per la ricerca sono ben più consistenti che da noi, per cui la ricerca di nuove tecnologie, in specie quelle di ultima generazione, possono avere iter ben più brevi e possibili. “Il calcolo computazionale – afferma la dr.ssa Gagliardi - ci permette di fare previsioni più rapidamente rispetto al laboratorio e, anzi, grazie a queste possibilità tecnologiche possiamo fornire indicazioni più precise ai chimici per guidare i loro esperimenti, mentre il lavoro in laboratorio richiede più tempo e non sempre fornisce tutte le risposte, con le simulazioni computazionali; insomma, ci possiamo permettere di essere più creativi e spesso questo apre le porte a scoperte inaspettate”.

Amici, per ora il Team della Gagliardi ha realizzato un primo prototipo, per soddisfare le esigenze manifestate dall’esercito americano; esigenza che aveva come obiettivo la messa a disposizione dei soldati di acqua potabile in zone desertiche. La risposta è stata quella di creare un’apparecchiatura, basata su un materiale spugnoso chiamato MOF, (Metal-organic framework), che ha reticoli metallo-organici simili ai Lego. “Il primo prototipo realizzato può produrre fino a 5 litri di acqua al giorno con soli 200 grammi di peso del materiale”, ha affermato la Gagliardi, che ha anche spiegato il funzionamento del dispositivo: “Di notte, nel deserto, assorbe il vapore acqueo nell’aria e, di giorno, lo trasforma in acqua liquida potabile. Per rendere il processo più efficace abbiamo dotato il prototipo di celle fotovoltaiche che catturano l’energia solare e permettono all’apparecchiatura di produrre acqua in modo ciclico, scambiando la temperatura all’interno della spugna”.

Se, come certamente già appare, questa invenzione inizialmente destinata ad un uso militare, verrà diffusa, la Gagliardi non nasconde l’ambizione di applicare l’idea, frutto di lunghi studi, a “spugne di dimensioni più piccole e trasportabili: così che chiunque potrà portarle con sé per produrre acqua potabile. Sarebbe molto utile in zone dove c’è carenza idrica”. E non è tutto, amici, perché il MOF non è legato solo all’acqua na anche ad altro.

Amici, il MOF ideato da Laura Gagliardi potrà avere applicazioni a tutto campo, per esempio anche ripulire l’aria dall’inquinamento; infatti, modificando le componenti chimiche, potrà essere utilizzato per catturare l’anidride carbonica nell’aria all’interno di spazi chiusi non troppo grandi, ma l’idea potrebbe essere estesa all’ambiente esterno e, qui, però – come sostiene la Gagliardi - servirebbero ulteriori ricerche; il cemento, per esempio, contiene molta anidride carbonica e ci sono studi su nuovi materiali da applicare al cemento proprio per catturarne la CO2”.

Cari amici, complimenti a Laura Gagliardi: le straordinarie menti italiane, oggi come ieri, sono sempre al TOP!

A domani.

Mario

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