Oristano 5 ottobre 2024
Cari amici,
"Historia magistra vitae", affermava Cicerone nel 'De Oratore', nel senso che la storia dovrebbe insegnare il giusto comportamento agli uomini come un vero maestro, anche se spesso così non è. La recente scoperta,
fatta da GEORGE, un ragazzino britannico di 13 anni, che nel giorno del suo
compleanno ha fortunosamente trovato in un campo, sotto un grumo di terra, una bella
moneta d’oro di cerca 2mila anni fa, ha riportato in luce le lontane campagne di conquista della Roma imperiale, che si espandeva verso il Regno Unito, e le antiche
lotte messe in atti dagli antichi popoli della Britannia che si opponevano alla
dominazione romana. Una giornata fortunatissima, quella del ragazzino
britannico tredicenne, che col ritrovamento ha celebrato con grande gioia la sua giornata
speciale, partecipando al Detectival di settembre 2024, il festival degli
appassionati di ricerche con il metal detector, organizzato nell’Hertfordshire.
Indubbiamente, quello del Detectival, un
interessante modo di fare ricerche archeologiche sul territorio, che vengono
portate avanti previo accordo con i proprietari dei terreni, che mettono a
disposizione degli appassionati degli appezzamenti agricoli regolarmente arati
e produttivi. Queste particolari battute di “caccia archeologica” avvengono,
pertanto, in luoghi già soggetti ad aratura e quindi già smossi e lavorati con
i grandi macchinari agricoli. In questi luoghi l’uso del metal detector
consente il recupero di numerosi materiali antichi, che vengono così sottratti
agli aratri e alle ruote dei trattori.
Il prezioso ritrovamento fatto
da George ha meravigliato non poco gli esperti, che hanno considerato la moneta
trovata una scoperta straordinaria! La moneta era un quarto di statere d’oro, una piccola ma
preziosissima moneta celtica, forse coniata dagli Iceni, circa 2mila anni fa.
Le verifiche sono ancora in corso per quanto concerne il ceppo tribale, ma la datazione
– 2000 anni fa – ed etnia – celtica – sono pienamente acclarate. La moneta
rappresenta un cavallo, al galoppo, nello stile celtico. L’animale è considerato
il simbolo dell’azione del Re-cavaliere, che difende e conquista. Nella parte
posteriore la moneta reca una sorta di sigillo quadrilobato, che è simbolo di
prosperità spirituale e di stretto collegamento del mondo con gli Dei della
foresta. Amici, in Inghilterra,
nei casi di ritrovamento di materiale archeologico, la legislazione in atto
consente a chi trova un reperto di venderlo – dopo aver segnalato, però, il
ritrovamento all’autorità giudiziaria; a fine istruttoria, all’autore del
ritrovamento spetta la metà del ricavato, mentre l’altra metà va al
proprietario del terreno. In molti casi l’introito ricavato dai vari
ritrovamenti viene utilizzato per attività sociali e varie opere di bene in
favore di chi ha bisogno.
Amici, questo
ritrovamento ha riportato gli storici e gli archeologi indietro nel tempo,
quando i Celti, che abitavano la Britannia, lottarono tenacemente contro
l’invasione romana. Tra i Celti, divisi in tribù, gli Iceni abitavano l’attuale
Inghilterra orientale, principalmente nelle regioni che oggi corrispondono al
Norfolk, Suffolk e parte del Cambridgeshire. La loro società era organizzata in
modo tribale, con una struttura gerarchica in cui il potere era detenuto dalla
nobiltà guerriera. Per questo il cavallo – simbolo dell’aristocrazia – appare
sulla moneta.
Gli antichi abitanti della
Britannia, i Celti, costituiti da diverse tribù tra cui gli Iceni, erano abili e
competenti in diverse attività, che andavano dall’agricoltura all’allevamento,
dal commercio all’artigianato; questi ultimi, gli artigiani, erano specializzati nella
lavorazione dei metalli e nella creazione di monete d’oro e d’argento. Gli Iceni erano anche abilissimi guerrieri, che cercarono di opporsi con forza all’invasione
dei romani.
Tra gli Iceni, una delle
figure più emblematiche fu certamente la regina Boudicca, che nel 60-61 d.C.
guidò una rivolta contro i Romani. Dopo la morte del marito, Prasutago, che
aveva cercato di mantenere una posizione di equilibrio con Roma, il regno degli
Iceni fu brutalmente sottomesso dalle forze romane. Boudicca, umiliata e
offesa, radunò un esercito di Iceni, a cui si unirono altre tribù alleate,
scatenando una ribellione che devastò diverse città romane, inclusa Londinium
(l’attuale Londra), prima di essere sconfitta. La rivolta di Boudicca costituisce
una preziosa testimonianza storica della resistenza dei popoli celtici contro
l’occupazione romana.
I romani erano grandi
esperti nello stravolgere le culture dei popoli che sottomettevano. La cultura
celtica era di alto livello, basata su una forte identità guerriera, ma anche
su una profonda spiritualità. I Druidi, ovvero la classe sacerdotale dei Celti,
svolgevano un ruolo fondamentale nella società: erano non solo sacerdoti, ma
anche giudici, custodi delle tradizioni orali e consiglieri dei re. Le
cerimonie religiose celtiche erano legate alla natura, con particolare
attenzione a luoghi sacri come boschi, sorgenti e colline.
Come anticipato prima, i
Celti erano abilissimi artigiani; le loro monete, come il quarto di statere
trovato da George, erano finemente lavorate, decorate con motivi stilizzati che
richiamavano proprio quegli elementi naturali, come animali e spirali, simboli
di forza e fertilità. Queste monete dimostrano non solo la loro abilità
tecnica, ma anche il vasto network commerciale che esisteva tra le tribù
celtiche e i mercanti del continente europeo. Le monete celtiche sono spesso
ispirate a quelle greche e romane, a conferma dei contatti tra i Celti
britannici e il resto del mondo mediterraneo.
Cari amici, la storia ci
insegna che nulla è immutabile, che la cultura del vincitore si sovrappone a
quella del vinto, che prima subisce e poi si adegua. Non sempre, però, il nuovo, che stravolge e cancella, risulta essere un miglioramento dello status quo precedente…
A domani.
Mario
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