Oristano 26 agosto 2023
Cari amici,
I veneziani, quando
osservano il viso di una donna pesantemente truccata, la apostrofano in
dialetto con queste parole: “Ti me par un mascaron” (mi sembri una maschera
paurosa)! Ma da cosa deriva, in realtà, questa satirica battura così usata a Venezia? Il
termine veneziano Mascaron (mascherone) indica delle teste di maschio o
femmina, con fattezze mostruose e grottesche, inserite sulle chiavi di volta
dei portali, sui campanili, sulle vere da pozzo o sui ponti, per uso ornamentale e apotropaico.
Vediamo, allora, la curiosa storia di questi Mascaron, presenti non solo a
Venezia, ma anche nella torre campanaria della Cattedrale di Oristano!
Chi arriva a Venezia e
non ha mai visto un Mascaron, se ne ritrova più di uno nei campanili delle numerose chiese.
A prima vista è indubbiamente colpito dalla mostruosità di queste figure;
osservandone poi qualcuno con cura, sicuramente nota che i tratti del viso sono dotati di una
bruttezza ripugnante, che lo fanno pensare ad una terribile malformazione che
ha colpito una persona sfortunata, piuttosto che a una forma particolare di viso
malvagio, dove la bruttezza esteriore è accompagnata da altrettanta cattiveria interiore.
Molte delle bellissime chiese di Venezia hanno al loro fianco un campanile
dotato di Mascaron; i campanili, specie in passato, erano uno strumento
indispensabile per lo svolgimento della vita quotidiana di tutti gli abitanti
della parrocchia; i rintocchi delle campane, infatti, segnavano l'inizio e la
fine della giornata lavorativa, oltre alle varie funzioni religiose.
Ebbene, in questi
campanili quasi sempre sullo stipite della porta che si apriva sulle scale che conducevano
alla sommità e quindi alle campane, era scolpito un Mascaron, ovvero l'immagine di un viso grottesco, mostruoso, insomma un mascherone che incuteva paura. Secondo
la credenza popolare il mascherone doveva servire ad allontanare il demonio che
voleva entrare per suonare le campane, provocando così scompiglio tra la gente,
abituata ad avere la vita regolata dai loro rintocchi.
Amici, il mascherone più interessante
a Venezia è probabilmente quello della chiesa di Santa Maria Formosa a
Castello, con la grande bocca storta e dilatata che lascia vedere dei grossi
denti e la lingua che penzola da un lato. Amici, certe tradizioni del passato, legate a timori ancestrali come la paura del diavolo, seppure legate a leggende, hanno, comunque, un fondo di verità. Quei volti spaventosi, quei Mascaron deformi, dovevano fungere secondo i governanti da guardiani della tranquillità cittadina! In passato il diavolo
era temuto certamente più di adesso; difficile, però, credere che se davvero il
Diavolo avesse voluto salire sul campanile per suonare le campane, di certo un mascherone, seppure mostruoso, no lo
avrebbe di certo fermato!
A Venezia, come detto, le
chiese sono tantissime! In passato alcuni dei campanili, secondo la posizione,
venivano usati come faro per le navi, altri da torre di avvistamento ed
eventualmente di difesa della città. Successivamente i campanili ebbero anche
la funzione di vedette per la prevenzione degli incendi, e le guardie
vigilavano dall'alto e segnalavano con le campane un eventuale incendio. Amici, in
premessa ho detto che la tradizione dei Mascheroni non c’è solo a Venezia, ma
anche ad Oristano! Ed è proprio vero!
Ad Oristano la torre
campanaria della Cattedrale fu costruita a pianta ottagonale e risale al periodo
medioevale; successivamente, a seguito di un crollo, il campanile venne
ampliato in altezza e completato con l’aggiunta dalla cupola a “cipolla”, che
venne ricoperta di bellissime maioliche policrome. I mascheroni presenti sulla torre campanaria
furono realizzati dopo il 1773, in trachite rossa, da una maestranza sarda su
progetto dell’ingegnere regio Giovanni Francesco D’Aristo. Ebbene chi osserva
oggi il campanile vede non uno ma ben OTTO (8), Mascheroni, che si trovano
sulla torre ad un’altezza di circa 30 metri.
Amici, anche sui Mascheroni della torre
campanaria della nostra cattedrale esiste una leggenda che oggi Vi voglio raccontare! La leggenda ha come protagonista un giudice di Tharros! Si racconta che gli otto Mascheroni che troneggiano sul campanile furono realizzati in seguito a un patto
stipulato tra il diavolo e il giudice di Tharros; l'accordo prevedeva che, in cambio dell'aiuto fornito dal diavolo per
la rapida costruzione del campanile di Oristano, i costruttori scolpissero la sua effige nella parte alta dei bordi ottagonali della torre campanaria della novella città. Una leggenda che fa solo sorridere,
ma le leggende, come sappiamo bisogna prenderle come sono! In realtà, anche ad Oristano i
mascheroni apotropaici servivano oltre che per esorcizzare e tenere lontano il diavolo, anche per allontanare i fulmini!
A domani.
Mario
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