Oristano 8 dicembre 2020
Cari amici,
Quand’ero ragazzo (per
chi non lo sa che sono nato nel 1945, dico che ho vissuto l’infanzia nel primo
dopoguerra), andare in campagna per cardi non era uno sfizio, come può esserlo
oggi, ma una vera e propria necessità. Allora mancava un po' tutto e bisognava “arrangiarsi”, anche per mangiare spartano; ogni
madre di famiglia faticava ogni giorno a mettere insieme il pranzo con la cena e doveva utilizzare tutta la sua fantasia! La campagna era allora una vera risorsa: bietole, funghi, asparagi, cardi ed
altre erbe selvatiche, erano indispensabili per completare un menù povero e pure difficile da mettere insieme. Nel piccolo
orticello di casa si coltivava il possibile: le patate, le cipolle, l’aglio il prezzemolo e
poche altre verdure; la carne era un lusso riservato (non sempre) alla domenica con la carne di qualche gallina.
Tornando al salutare
cardo, Questo "spinoso" vegetale oltre a risultare di buona commestibilità e di
ottimo gusto, è pure salutare: molto simile al carciofo, può essere consumato sia
utilizzando le foglie (in insalata) che i giovani frutti, che, seppure molto piccoli sono buoni come i carciofi coltivati. Personalmente posso confermarvelo questo utilizzo, in quanto tornando col pensiero agli anni della mia fanciullezza, ricordo che si andava spesso in campagna a
raccogliere sia i polloni giovani dei cardi (quelli più teneri usati freschi in
insalata e gli altri, tagliati a tocchetti, bolliti e cucinati con le patate)
che i piccoli carciofini, da cogliere prima della fioritura (chiamati in sardo sa
cugunzua). Era questa un’abitudine consolidata, praticata da molte
famiglie. Posso anche dirvi (qualche ristorante oggi fa rivivere questa ricetta
"povera" del passato) che una minestra di carciofini, con patate e
bietole selvatiche, era allora una vera e propria squisitezza! Il
cardo dunque, cari amici, in Sardegna ha sempre fatto parte della dieta alimentare, essendo consumato dappertutto, in quanto buono, salutare e
benefico. Ma vediamo meglio nei dettagli le qualità di questa pianta.
Il Cardo Mariano
(Silybum marianum) è una pianta erbacea annua o biennale, appartenente alla famiglia
delle Asteracee, la stessa dei carciofi; è costituito per la maggior parte da
acqua, poi carboidrati, proteine e lipidi. Contiene pochissime calorie, appena
17 per 100g. È ricco soprattutto di fibra e di minerali (potassio, sodio,
calcio, ferro e fosforo), e vitamine del gruppo B e C. Il cardo è considerato un
toccasana per il fegato, grazie alla presenza della silimarina, una miscela di
flavolignani in grado di favorire la funzionalità epatica e la depurazione di
questo organo, specie in caso di intossicazioni causate per esempio dall’uso
prolungato di alcolici, dal consumo di alimenti pericolosi o pesanti da
digerire (come certi funghi), o in caso di alcune patologie come l’epatite. La
silimarina, secondo alcuni studi recenti, sembra anche essere in grado di
regolare i livelli di insulina, con l’effetto benefico di contrastare
l’insulino-resistenza, condizione che può anche evolvere nel diabete.
I cardi possiedono anche
proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Risultano utili nella cura di
infezioni renali, infiammazioni intestinali, psoriasi, asma, bronchiti, raffreddori
e mal di gola. Inoltre, grazie alla vitamina C, i cardi possiedono proprietà
antiossidanti, prevenendo così l’invecchiamento cellulare e dei tessuti. Dal
cardo mariano si producono anche integratori per la stimolazione della
produzione di latte materno. Un'altra curiosità. Sin dall’antichità i sardi hanno utilizzato il fiore
del cardo per far coagulare il latte (al posto del caglio animale) e ricavarne il formaggio. Pare che
originariamente anche il formaggio Fiore Sardo fosse ottenuto in questo
modo, da cui è derivato il nome. Non dimentichiamo anche che i fiori del cardo sono ben graditi dalle api, che affollano i cardi nel periodo della fioritura, producendo quell'ottimo "miele di cardo", scuro, amarognolo e dal forte aroma tipicamente sardo.
Bene, amici, a maggior
ragione, dunque i cardi dovremmo introdurli più spesso nella nostra dieta…riscoprendo
magari antiche ricette, semplici ma allo stesso tempo molto gustose, come
quella che ho intenzione di consigliarvi oggi:
Cardi, patate e
prosciutto (in teglia al forno), un piatto semplice ma
gustoso e salutare.
INGREDIENTI PER 4
PERSONE: 500 g patate, 500 g cardi selvatici, 50
g di prosciutto cotto (una fetta grossa), 50 g di dolce sardo, 40 g di burro, sale
qb.
TEMPO DI
PREPARAZIONE: 45/50 MINUTI.
Cominciate con i cardi.
Con un coltello affilato togliete le parti filamentose sbucciandoli
delicatamente sia all’esterno che all’interno; tagliateli poi a tocchetti di
circa 4 cm e lessateli in pentola a pressione per circa 30 minuti. Lessate
anche le patate lasciandole con la buccia per circa 15 minuti. Dopo aver
scolato sia i cardi che le patate, sbucciate queste ultime e tagliatele a fette.
Prendete ora una pirofila, imburratela e distribuitevi, alternandoli, i pezzi
di cardo e le fette di patata. Ora tagliate la fetta grossa di prosciutto
riducendola a dadini che spargerete sulle verdure. Preparate ora delle fette
sottili di dolce sardo con le quali coprirete le verdure della teglia. Siete
pronti per infornare: mettete in forno a 190° per circa 10 minuti, fino al
formarsi di una bella crosticina dorata.
Amici, se avete ospiti
farete sicuramente una bella figura! Accompagnate poi questo piatto con un Nieddera e li
farete felici!
A domani.
Mario
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