Spiaggia di Is Arutas
Oristano 4 giugno 2020
Cari amici,
Il Coronavirus, tra le
tante restrizioni che ha creato, ha drasticamente ridotto anche le nostre vacanze
al mare. Dopo un lungo periodo di Lockdown, nel quale era impossibile anche
mettere piede sull’arenile demaniale, le spiagge dal 18 maggio 2020 si sono
finalmente aperte in Sardegna ai vacanzieri. Riaperte, si fa per dire, in
quanto quest’anno non sarà possibile fare la balneazione come siamo stati
abituati, ma osservando un preciso protocollo che comprende una miriade di
restrizioni.
Misure difficilissime da
conciliare dal punto di vista economico, in particolare da parte dei gestori
delle strutture di supporto, i nostri operatori turistici, tra i quali diversi
non avranno la possibilità di riaprire le loro strutture. Le linee guida
dettate, da molti operatori considerate come inattuabili (ispirate a quelle dettate
dall’Inail), hanno costretto diversi alla resa. Anche le nostre spiagge dell’Oristanese,
amici, vivranno un’estate contingentata, e i Comuni di riferimento, su cui
grava la regolarità della balneazione, si stanno attrezzando per quello che
possono, per trovare le soluzioni più giuste.
Un problema davvero serio,
sia per le spiagge libere che per quelle date in concessione, che, partendo dal
distanziamento sociale, sta creando situazioni non facilmente risolvibili. Negli
stabilimenti balneari, per rispettare quanto previsto dal Decreto Legge n. 33
del 16 maggio 2020, sarà necessario rendere disponibili all’utenza prodotti
igienizzanti, sia per i clienti che per il personale, dislocati in più punti
dello stabilimento. Insomma, tra prenotazioni, distanziamento sociale, numero
chiuso, elenco presenze, rilevamento eventuale della temperatura corporea, uso
di guanti e mascherine per il personale, percorsi separati per l’ingresso e l’uscita,
distanziamento degli ombrelloni (almeno spazio di 10 m2 per ogni ombrellone), regolare
e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni (spogliatoi, cabine,
docce, servizi igienici, etc.), l’impegno risulta davvero pazzesco.
Anche per le spiagge
libere, i Comuni di appartenenza debbono garantire la più corretta informazione
agli utenti che vogliono usufruirne. Alla base, da parte dei fruitori, l’adozione
di comportamenti rispettosi delle misure di prevenzione. Al fine di assicurare
il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone e gli
interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti, i
Comuni dovranno garantire anche la presenza di un addetto alla sorveglianza.
Anche il posizionamento degli ombrelloni, infatti, dovrà rispettare le
indicazioni prima riportate.
Cari amici, la Sardegna
ha nel turismo una voce importante del proprio PIL, per cui uno degli argomenti
più discussi in questa Fase 2 dell’emergenza Coronavirus è stato quello relativo al
possibile rilascio di uno speciale “passaporto sanitario” per chi sarebbe sbarcato nell’isola;
un’attestazione di negatività al virus che il turista in arriva avrebbe dovuto presentare allo sbarco. Il pallino del nostro Presidente Solinas, però, si è scontrato con il pensiero del Governo nazionale, che ha affermato perentoriamente l'incostituzionalità del provvedimento, in quanto la circolazione
delle persone è un compito nazionale e non certo regionale.
"Avere la
Regione più sicura al mondo – aveva dichiarato a suo tempo il
Presidente Solinas - non è un detrimento del sistema turistico, è un di
più, tanto che stiamo pensando a una campagna promozionale per restituire a
livello internazionale l'immagine di una Sardegna sicura e attrattiva". Ma
il Governo nazionale non è stato d’accordo. Ora basterà una autocertificazione. Sarà un’estate comunque difficile, amici, anche
perché la mancanza di certezze farà dirottare il turismo in altre sedi,
penalizzando ulteriormente la nostra terra.
Si, sarà un’estate all’insegna
dell’incertezza, in quanto mancano norme precise e coerenti. Quanto alle
restrizioni sull'accesso alle spiagge dettate dal Governo nazionale, qualche Sindaco sta già lavorando su
una idea precisa: ingresso alle spiagge a numero chiuso. Andrea Abis, Sindaco
di Cabras, il cui territorio si estende su una trentina di chilometri di costa,
ha detto: "L'accesso alle spiagge sarà a numero definito e chiuso,
contando i bagnanti magari con un sistema elettronico collegato ai parcheggi. E
questo comporterà la disponibilità di un consistente numero di addetti al
controllo, ma non possiamo farne a meno e vedremo come organizzarci".
Anche i sindaci degli
altri Comuni, da San Vero a Narbolia e Cuglieri, sono sulla stessa lunghezza d’onda.
Insomma, anche nel Sinis si va verso un’estate ad accesso contingentato sulle
spiagge! Controllo e contingentamento dell’accesso nei nostri arenili,
praticamente come in quelli di tutti gli altri della Sardegna. È questa la
scelta che è emersa durante il quinto appuntamento della Consulta permanente
degli Assessori al turismo dei Comuni sardi, al quale ha preso parte anche l’Assessore
di Cabras, Carlo Trincas.
Cari amici, il Governo ha
affidato ai Comuni la sorveglianza nelle spiagge, mettendone molti in braghe di
tela. Per questo gli Assessori al turismo chiedono non solo istruzioni precise
ma anche risorse, per la gestione in sicurezza dei propri territori; gli sforzi
economici chiesti ai comuni sono pesanti e non di non poco conto, se pensiamo
che molti di essi sono già in sofferenza e non potranno certo sostenerli facilmente.
Credo che sarà un’estate
difficile da dimenticare…
A domani.
Mario
Spiaggia di San Giovanni di Sinis
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