giovedì, ottobre 22, 2015

IL GOVERNO HA VARATO LA LEGGE DI STABILITÀ. RIUSCIRÀ A FARCI USCIRE DAL TUNNEL?



Oristano 22 Ottobre 2015
Cari amici,
la tanto attesa Legge di Stabilità 2016, la manovra economica relativa al prossimo anno, il 15 di Ottobre è stata finalmente presentata in Consiglio dei Ministri che l’ha approvata. Si tratta di un corposo pacchetto di misure che valgono 27-30 miliardi di euro, con non pochi provvedimenti in materia di fisco e spesa pubblica, a cominciare dalla tanto strombazzata abolizione delle tasse sulla prima casa. Un'ulteriore novità è data dall'annuncio del Premier Matteo Renzi sulla possibilità di anticipare al 2016 il taglio dell'IRES, l'imposta sui redditi societari, che dovrebbe calare dal 27,5 al 24%.
Questa attesa diminuzione, prevista in calendario per il 2017, potrebbe essere anticipata di un anno, se l'Unione Europea concederà maggiore flessibilità di bilancio per 3,5 miliardi di euro, dopo che l'Italia ha dovuto sostenere spese straordinarie per fronteggiare l'emergenza migranti. Se arrivasse il disco verde dell'Ue, una parte dei soldi disponibili verrà spesa anche per l'edilizia scolastica. Fra i provvedimenti “particolari”, alcune vere novità assolute: nella manovra è previsto il pagamento del canone RAI con la bolletta della luce e un “Part Time” agevolato per gli over 63. Ma ecco una panoramica sulle misure varate dal Consiglio dei Ministri e che, ora, passano al vaglio del Parlamento.
Abolizione delle tasse sulla prima casa. Sulla prima casa sarà cancellata la Tasi, per cui l’abitazione principale sarà totalmente esentata dalle tasse. Inizialmente si era ipotizzato lo “sgravio” totale su tutte le abitazioni, compresi castelli, ville e case di lusso. Poi un passo indietro: come avvenne nel 2008, i proprietari di castelli, palazzi di prestigio, case signorili e ville di lusso, continueranno a pagare la tassa sulla prima casa. Lo sgravio totale dell’Imu riguarderà anche i terreni agricoli e i macchinari “imbullonati” al suolo nelle grandi fabbriche. La riduzione delle imposte sulla casa costerà nel complesso quasi cinque miliardi di euro, che verranno integralmente rimborsati dallo Stato ai Comuni, in modo che questi non siano più costretti a compensare il mancato gettito con l’aumento di altre imposte, come quelle sulle seconde o sulle terze case.
Taglio dell’IRES. La tassa sui profitti delle imprese sarà ridotta dal 27,5 per cento al 24 per cento, come previsione a partire dal 2017. L’eventuale anticipo al 2016 potrà avvenire se l'U.E. dovesse approvare la clausola per gli eventi eccezionali (come la crisi dei migranti), cosa che consentirebbe una maggiore flessibilità agli obiettivi di bilancio, pari allo 0,2 per cento del PIL. Se Bruxelles dirà di sì, il "taglio" sarà anticipato al 2016, come ha spiegato il Presidente del Consiglio.
Nessun aumento dell’IVA e delle accise. Le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti manovre sono state azzerate, scongiurando così sia l'aumento dell’IVA che quello di molte altre accise (che sarebbero ammontate a circa 16,9 miliardi di euro).
Canone Rai. La tassa passa da 113 a 100 euro (95 euro per il 2017); il pagamento avverrà col pagamento della bolletta elettrica, modalità che consentirebbe di abbattere l’evasione.
I bonus per le ristrutturazioni. Proroga degli incentivi alle ristrutturazioni edilizie, i cui costi possono oggi essere detratti dall’Irpef per una quota del 50%, per un altro anno. Stesso discorso per le detrazioni legate agli interventi sul risparmio energetico, che dovrebbero rimanere al 65% per un ulteriore anno.
Incentivi per chi assume. Gli incentivi alle assunzioni (che oggi prevedono sgravi sui contributi per chi assume un dipendente a tempo indeterminato o converte un contratto precario in un inquadramento stabile) diventeranno meno generosi: per chi assume nel 2016 lo sgravio fiscale si ridurrà del 40 per cento e poi calerà ancora.
Comuni. Dal 2016 saranno sbloccati i soldi in eccedenza dei Comuni, prima "congelati" dal Patto di Stabilità, per un totale di 675 milioni di euro.
Contanti. Sarà innalzato da mille a 3mila euro il limite all’utilizzo dei contanti, approvato negli anni scorsi dal governo Monti per combattere l’evasione e molto contestato dagli operatori economici.
Sanità. Per il Fondo Sanitario Nazionale è stata confermata per il 2016 una dotazione di 111 miliardi, rispetto ai 113 attesi e agli attuali 110.
Poveri. Nel 2016 ci saranno 600 milioni di nuove risorse per il Fondo Povertà: una cifra che, sommata alle risorse già stanziate, porterà il totale a 1,4 miliardi. Il Governo lavorerà con Comuni, Terzo Settore e Fondazioni per interventi mirati, soprattutto in favore dei minori.
Pensioni. Non ci sarà l’abbassamento dell’età pensionabile a 63 anni per tutti, prospettato da Renzi nei mesi scorsi. Sarà prorogata la cosiddetta “opzione donna”, che permette alle lavoratrici di mettersi a riposo con molto anticipo (oggi il requisito è 35 anni di contributi e 57 anni di età) ma con forti penalizzazioni sull’assegno (che è calcolato con il metodo contributivo). Sarà anche consentito a chi ha almeno 63 anni e 7 mesi di età di lavorare part time nell’ultima parte della carriera, ma con una retribuzione vicina a quella ordinaria.

Cari amici, la manovra nel complesso appare anche discretamente equilibrata e avviata sulla giusta strada; lo stesso Presidente di Confindustria Squinzi parlando al 30° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria a Capri, ha parlato in positivo della manovra varata del Governo Renzi. Squinzi ha definito la Legge di Stabilità in itinere "accettabile", anche se, ha detto, "si poteva fare qualcosa di più per il rilancio del Mezzogiorno". Certo, alcune perplessità rimangono. Ieri parlando in questo blog della “Telenovela RAI”, che di recente ha avuto una certa ristrutturazione, ho espresso la mia opinione sulle nuove modalità di pagamento del canone TV: il sistema adottato certamente non risolve il problema alla radice. Comunque, la speranza è che, nel complesso, questa manovra serva, davvero, a rimettere concretamente e stabilmente in marcia la nostra asmatica e zoppicante Italia!
Ciao, amici, a domani.
Mario

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