Oristano 25 settembre 2024
Cari amici,
I COREANI, guidati
dalla filosofia orientale, da millenni hanno adottato un interessante metodo
per avere relazioni sociali più sane, un sistema capace di trasmettere loro quella necessaria
fiducia negli altri. Questo metodo, da loro considerato essenziale per la
sopravvivenza, la felicità e il successo, consente loro di entrare
istantaneamente in sintonia con i pensieri e le emozioni degli altri,
migliorando così le relazioni interpersonali messe in atto. Chiamato NUNCHI, questo metodo
risulta essere una specie di intelligenza emotiva.
Ereditato dagli avi, che lo
praticavano già millenni fa, il NUNCHI aiuta la persona che lo pratica in
molte situazioni: dallo scegliere il partner a fare la mossa giusta
nella vita o negli affari, a brillare sul lavoro e nel sociale, oltre che a proteggersi dagli
invidiosi, che creano sempre ostacoli, e a ridurre l’ansia sociale. Per praticare il
Nunchi vengono utilizzati gli occhi e le orecchie. Risulta importante, infatti,
prestare attenzione agli altri, piuttosto che rimanere sempre concentrati su se
stessi, oltre ad avere dei rapporti relazionali proficui.
La filosofia dei coreani,
dunque, applicando il Nunchi, porta ad un miglioramento di se stessi, concentrandosi non su se stessi ma sugli altri, creando così relazioni sociali positive. In un mondo divenuto arido, in cui
l’individualismo e lo scontro sembrano la regola, esiste dunque un’alternativa,
che consente di creare un clima di armonia sociale nel quale diventa più facile
essere felici, provare benessere e quindi avere maggiore successo in ogni
ambito. Il Nunchi è, dunque, un’arte positiva, che consente di entrare in
sintonia con i pensieri e le emozioni degli altri, costruendo di conseguenza un clima di
armonia e di benessere.
Del NUNCHI ne parlano diversi studiosi, tra cui la giornalista coreana Euny Hong,
che, nel suo nuovo libro “The Power of Nunchi: The Korean Secret to
Happiness and Success”, definisce quest’arte una particolare caratteristica
che possiedono le persone sensibili alle dinamiche dei gruppi. I coreani
cercano di instillare il Nunchi nei loro bambini, che apprendono che cosa sia quando
hanno appena tre anni. «Di solito, però, allora lo imparano in negativo»,
spiega l’autrice. «Ad esempio, se tutti sono in piedi sul lato destro di una
scala mobile e un bambino si piazza a sinistra, il genitore gli dirà: “Perché
non hai il Nunchi?”. In parte è una questione di non essere maleducati, ma
anche in parte vuole anche dire: “Perché sei sconnesso dal tuo ambiente?”».
Il Nunchi nel mondo coreano
torna utile in quasi tutti gli ambienti sociali in cui ci si può trovare, da un
matrimonio, a una riunione, a un colloquio di lavoro. Nella pratica, chi
possiede il Nunchi è in grado di notare chi, in un dato contesto, sta parlando,
chi sta ascoltando, chi interrompe, chi si scusa, chi alza gli occhi al cielo.
E, a partire da queste osservazione, si possono fare valutazioni potenzialmente
utili sulla natura delle relazioni e delle gerarchie all'interno di un gruppo,
sull'umore generale e su come comportarsi di conseguenza.
Per i coreani, inoltre, più
che avere un buon Nunchi, è importante averlo rapido, avere la capacità di
elaborare prontamente le informazioni sociali in evoluzione. Le persone con un Nunchi
veloce hanno elevate possibilità di successo in qualsiasi ambiente sociale:
hanno maggiori probabilità di adattarsi al contesto e di stabilire le giuste connessioni.
Oltre ad essere meno inclini a commettere imbarazzanti passi falsi. «Le persone
saranno più felici di starti vicino, se hai un Nunchi veloce», afferma Hong,
«che, da un punto di vista machiavellico, aiuterà a “negoziare” meglio»,
restando in silenzio, ascoltando attentamente e raccogliendo informazioni dagli
altri prima di parlare. È un’abilità basata sulla discrezione, e quindi può
diventare un «superpotere»
Cari amici, secondo l’autrice del libro prima riportato Euny Hong, non solo il Nunchi aiuta le persone a cavarsela in ogni contesto, ma avrebbe
anche contribuito al rapido sviluppo della Corea, passata da essere una delle
nazioni più povere del mondo ad un Paese culturalmente potente e ad alto
reddito. Eppure non siamo abituati a pensare ai leader aziendali e mondiali
come persone sensibili e raccolte. «L’Occidente enfatizza l'autonomia e
l'individualismo, mentre il Nunchi sembra sostenere il contrario», come spiega Euny Hong. Credo proprio che la filosofia del Nunchi sia molto più positiva di quella
occidentale.
A domani.
Mario
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