Oristano 3 maggio 2023
Cari amici,
Gli studiosi ne sono
oramai convinti: Il magma incandescente, presente al centro della nostra
terra, potrebbe diventare una straordinaria fonte di energia inesauribile.
Per sfruttarla, per farla arrivare al suolo, bisognerebbe effettuare delle perforazioni,
calcolate in circa 20 km. Perché proprio
20 km? È questa la distanza minima da percorrere al di sotto della superficie
del nostro pianeta per arrivare al MAGMA, la parte liquida e fluida della terra.
Ora, gli scienziati, dopo aver ricalcolato lo spessore della parte solida della
Terra, hanno confermato questa profondità.
In realtà anche in
passato si è cercato di perforare la crosta terrestre: negli anni Sessanta del
secolo scorso ci provò l'URSS, fermandosi però a poco più di 12 chilometri per
insuperabili - all'epoca - problemi tecnici (legati alle alte temperature e
viscosità delle rocce). Ora, in possesso di nuove tecnologie, al Magma si potrebbe
arrivare, e questo potrebbe diventare, così, una fonte di energia praticamente illimitata. Gli
studi effettuati hanno calcolato che l’energia geotermica ricavabile garantirebbe
all’umanità una quantità illimitata per circa due milioni di anni, con
l’utilizzo del solo 0,1% del calore presente al centro della nostra Terra!
Paragonata a quella solare ed a quella eolica, l’energia geotermica è ancora in
una posizione di secondo piano, ma essa rappresenta una fonte alternativa e
rinnovabile di energia dagli straordinari vantaggi.
Ma come è fatto, in
realtà questo Magma dal quale ricavare una grande fonte di energia? Il
Magma è costituito da quel complesso di rocce fuse, contenenti anche liquidi e
gas disciolti, che si forma per fusione del mantello e che, se sottoposto a
certe forze, può risalire verso la superficie. Qui può accumularsi in zone
chiamate camere magmatiche, che sono, per farla breve, il serbatoio di
materiale che alimenta i vulcani, presenti in buon numero sul nostro pianeta.
Quando la camera magmatica si svuota, dal vulcano in eruzione fuoriesce il
magma, che, al contatto con l'aria, diventa lava.
Amici, al giorno d’oggi
tra i cambiamenti climatici in atto e il crescente fabbisogno di energia, è
necessario adottare quanto prima soluzioni alternative all'uso dei combustibili
fossili, in modo da averne la quantità necessaria di energia. Per questo un gruppo di ricercatori
del Massachusetts Institute of Technlogy (MIT) ha dichiarato di aver trovato la
soluzione: niente nucleare né pannelli solari, ma un perforatore in grado di
raggiungere il magma a 20 km di profondità e così garantirci energia illimitata
ad un costo irrisorio. In realtà la geotermia viene già ampiamente utilizzata,
per la produzione diretta di acqua calda e per produrre energia elettrica, in
Paesi che hanno fonti di magma vicine alla superficie come in Islanda, per
esempio, oltre l'85% dell'energia consumata è geotermica (e una bolletta elettrica
media è di appena 15 euro ogni sei mesi).
Per raggiungere i
ventimila metri di profondità la Quaise Energy, questo il nome
dell'azienda che studia il progetto, utilizzerebbe un GIROTRONE, un tubo sottovuoto all'interno del
quale corre un fascio di elettroni (ELETTRONI POLVERIZZATORI), che, accelerati
dal campo magnetico interno al tubo, raggiungerebbero un'energia in grado di
polverizzare qualunque tipo di roccia. «La nostra tecnologia ci
permetterebbe di avere energia in qualunque parte del mondo ci troviamo»,
spiega Carlos Araque, uno dei fondatori dell'azienda: «questo
consentirà alle generazioni future di vivere in un mondo alimentato da energia
pulita».
Amici, se le promesse
della Quaise Energy venissero mantenute, l'energia geotermica sarebbe
teoricamente disponibile in qualunque parte del mondo, "solo"
perforando il suolo per 20 chilometri: questo significherebbe eliminare quasi
del tutto le emissioni inquinanti derivate dall'uso di combustibili fossili,
con tutte le conseguenze (positive) per l'ambiente. Sarebbe quasi un sogno:
predisporre per le nuove generazioni un futuro davvero pulito, rendendo il
nostro Pianeta più sostenibile e meno inquinato.
In Italia, per esempio, è
presente il vulcano MARSILI, uno dei più estesi d’Europa, lungo 70 km e
largo 30 km. L’energia presente in questo vulcano potrebbe dare elettricità a
tutta Italia, secondo il Marsili Project Eurobuilding, esso potrebbe
diventare la prima fonte di approvvigionamento di energia geotermica off-shore
per il Paese, aprendo la strada a una fonte energetica nuova, pulita e
inesauribile. Secondo il progetto portato avanti dal geologo marino bolognese
Diego Paltrinieri, i numerosi vulcani presenti nel Tirreno meridionale, al largo
di Sicilia, Calabria e Campania, sono una fonte notevole di calore. L’acqua
surriscaldata detiene un potenziale calorifero che può essere trasformato in
energia elettrica paragonabile a quella generata dalle grandi centrali
geotermiche del mondo.
Il permesso di ricerca in
atto è già terminato con una perforazione, e consentirà ora di poter dire quali
zone del Marsili si possano sfruttare. Da questo momento può partire la seconda
parte, per la “coltivazione” di un campo geotermico. L’obiettivo è di ricavare
quattro piattaforme senza fare troppi scavi: con quattro o cinque pozzi ricaveremo
200 megawatt, pari a una centrale nucleare di media potenza. Il Ministero
dell’Ambiente guarda con favore a tale progetto, perché si tratta di un sistema
geotermico aperto. È stato già approvato un decreto, sulla base del quale
l’energia geotermica è stata inserita come energia alternativa nazionale. Se
tutto andrà per il verso giusto, quello del Marsili sarà il primo impianto
off-shore di geotermia. Davvero un bel traguardo, che assicurerebbe all’Italia
un posto di pioniera nel campo delle energie rinnovabili!
Che dire, cari amici, credo
che questa via eviterà all’uomo di continuare a fare non pochi errori, che purtroppo stanno danneggiando
alquanto il pianeta!
A domani.
Mario
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