Oristano 27 maggio 2023
Cari amici,
Che i giovani siano
particolarmente attratti dalla tecnologia, non è certo una novità! Per loro,
figli di questo millennio, internet, computer cellulari di nuova generazione sono
da considerarsi strumenti indispensabili, senza i quali, ormai, loro non riescono
a vivere. Di certo sono strumenti importanti, ma anche sotto certi aspetti
pericolosi, se usati senza una serie di precauzioni che potrebbero creare
pericoli di non poco conto. Internet, ovvero la rete, non è un giardino dell’Eden,
ma un bosco fitto, dove albergano, ben nascosti lupi e animali di alta
pericolosità.
Come ben sappiamo, uno
dei pilastri del funzionamento di internet è l’anonimato, nel senso che non vi
è mai certezza di chi in quel momento è in contatto con noi: per età sesso, e
intenzioni. A dimostrarlo ricordo a Voi lettori che già una famosa vignetta
del 1993, postata dal New Yorker, ritraeva un cane seduto al computer che,
rivolgendosi a un altro cane a fianco a lui, gli diceva "On the internet,
nobody knows you're a dog" ("Su internet nessuno sa che sei un
cane"). Si, amici, a tutt’oggi nulla è cambiato e dietro lo schermo del
nostro computer o smartphone, ci può essere chiunque, a prescindere da quello
che chi dialoga con noi vuole farci credere.
Che l’anonimato online
abbia anche i suoi lati positivi è indubbio, (basti pensare alle denunce per
fatti e violazioni nel mondo del lavoro, segnalazioni di ruberie politiche e quant’altro)
ma certamente presenta anche risvolti di grande pericolosità, in particolare
se riferiti al campo dei minori. In questo caso l'anonimato online, tra l’altro
alquanto utilizzato, paradossalmente rende più semplice creare un falso avatar
di sé stessi: ovvero spogliarsi del proprio aspetto fisico e dare corpo a sogni
anche malevoli, creando inganni che spesso si concretizzano. Si, l’anonimato rende
davvero alquanto più liberi, non solo di esprimere i propri pensieri e
sentimenti benevoli, ma anche di mettere in atto atti pericolosamente
ingannevoli, come spacciarsi per amici, persone bisognose, potenziali partner
amorosi etc., e, una volta fatta breccia tra le nostre difese, fare leva
sull'accesso ottenuto per arrivare ai propri scopi.
Amici, in realtà creare un’identità
fittizia online è sin troppo facile: su Twitter bastano pochi secondi per
creare un profilo utente su cui non viene effettuata alcuna verifica, ma anche
su Facebook, nonostante sia il social network su cui ci presenta con nome e
cognome, non è per niente complicato: oggi i programmi che permettono di
generare foto realistiche di persone inesistenti funzionano molto bene e,
unendoli a tecniche semplici, si può creare un profilo e farlo apparire come
quello di una persona reale, senza il bisogno di rubare l'identità a persone
esistenti, con i rischi aggiuntivi che questo comporta. Il risultato è che
distinguere il vero dal falso profilo non è affatto semplice.
Il quesito che scaturisce
da questa situazione è: è possibile difendersi dal cat-fishing? In primis c’è
il controllo del gestore del social di riferimento: Facebook, per esempio,
elimina oltre un miliardo (non è un refuso: intendiamo proprio dire miliardo)
di profili falsi ogni tre mesi. E, anche senza avere a nostra disposizione i possenti
mezzi del gigante dei social, ci sono vari aspetti a cui badare che devono far
suonare i nostri campanelli d'allarme: eccoli.
1-Diffidare dei profili
creati da poco e con pochissimi amici e pochi contenuti pubblicati;
2-Attenzione all'uso di
fotografie generiche oppure palesemente professionali: l'assenza di foto
semplici con parenti o amici, in luoghi diversi suona già come un pericolo;
3-Se la persona che entra
in contatto con noi fornisce su di sé poche e vaghe informazioni, difficili da
verificare, deve crearci subito un campanello d’allarme;
4-Altro dubbio importante
è il sistema di comunicazione: se si comunica esclusivamente per iscritto e mai
per telefono o video, diffidare senza esitazione.
Certo, i consigli prima
elencato non costituiscono sicurezza, ma danno già l’idea del dubbio, nel senso
che possiamo essere alle prese con un potenziale raggiro. Un profilo creato da
poco con pochi follower potrebbe semplicemente essere quello che appare: un
profilo di una persona che è appena sbarcata su quel social e che non si è ancora
creata un giro di amicizie virtuali. Se però le diverse caratteristiche prima
evidenziate compaiono tutte insieme e, soprattutto, se si accompagnano a
richieste di aiuto economico, di grandi affari troppo belli per essere veri, o
anche di richiesta di materiale sessualmente esplicito, deve essere un serio
campanello d’allarme.
Cari amici, diffidare
sempre, questa è la parola d’ordine da adottare. Quindi, prima di spingersi
nella relazione possibile in modo esagerato, la cosa migliore da fare è lasciar
cadere la conversazione nel nulla. In base alla possibile relazione dell’altro, l’alternativa
da prendere in considerazione è quella di denunciare il fatto alla polizia,
possibilmente accompagnata da screenshot (le "fotografie" delle
schermate) che dettaglino quanto è avvenuto. Questo è da tenere ben presente
specie per chi ha figli adolescenti che sono spesso online: è a loro che
dobbiamo, con calma e responsabilità, parlare dell’esistenza del pericoloso
tentativo di entrare nella spirale del catfishing, spiegandone per bene i
meccanismi; è nostro dovere farlo!
Grazie, amici, della
Vostra sempre gradita attenzione.
Mario
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