Oristano 4 agosto 2022
Cari amici,
Una recente ricerca
condotta dall’ENEA, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo
economico sostenibile, unitamente all'Università di Salerno (Dipartimento di
Ingegneria Industriale), ha messo a punto un “Nuovo rivestimento antimuffa” (tra
l’altro poco costoso) da applicare direttamente su frutta e verdura per
mantenerne inalterate qualità e proprietà nutrizionali fino a dieci giorni.
Questa interessante novità è stata pubblicata sulla rivista Nanomaterials.
Si tratta di uno speciale
film protettivo trasparente, commestibile, inodore e insapore, fatto di nanocompositi
naturali a base di pectina, estratta dalla buccia di mela, e di olio di semi di
pompelmo, dalle proprietà antimicrobiche, che viene incapsulato in nanotubi di
silicato di alluminio e che permette a frutta e verdure di mantenersi fresche
più a lungo. Un rivestimento antimuffa a basso costo, da applicare direttamente
su frutta e verdure per mantenerne inalterate qualità e proprietà nutrizionali
fino a dieci giorni.
Il gruppo di ricerca per
testare il particolare bio-rivestimento alimentare ha scelto un frutto
particolarmente deperibile: la fragola. I risultati ottenuti, in termini di
conservazione del prodotto, sono stati molto incoraggianti, soprattutto nel
caso del film protettivo che conteneva la maggiore concentrazione di olio di
semi di pompelmo.
La ricercatrice ENEA del
Laboratorio Nanomateriali e Dispositivi del Centro Ricerche ENEA di Portici,
Loredana Tammaro, intervistata ha così commentato la ricerca: “Abbiamo
immerso per due minuti le fragole in tre diverse formulazioni caratterizzate da
un differente contenuto di olio di semi di pompelmo; poi, le abbiamo lasciate a
temperatura ambiente per dieci giorni, con tasso di umidità del 60%. Al decimo
giorno, i frutti trattati con la maggiore concentrazione di olio essenziale
erano ancora integri e commestibili, mentre quelli senza bio-rivestimento, dopo
solo due giorni, erano già marci, ricoperti completamente di muffa”.
La pectina, in questo
caso usata come componente del film protettivo trasparente per la
conservazione, è un addensante naturale presente nella buccia di mele e agrumi,
che viene utilizzata nell’industria alimentare anche come rivestimento per le
sue proprietà “filmogene” (Cellulosa, chitosano, amido, pectina, alginato,
carragenina, pullulan e kefiran). “I film a base di pectina pura, però,
favoriscono la crescita microbica poiché sono una fonte di carbonio per funghi
e batteri – ha aggiunto la ricercatrice dell’ENEA – Ecco, quindi, l’idea di
rendere ‘attivo’ questo polimero naturale con agenti antimicrobici, come l’olio
di semi di pompelmo, in modo da ottenere materiali sostenibili, sicuri per la
salute e a basso costo, adatti per il confezionamento e la conservazione degli
alimenti”.
Gli oli essenziali,
invece, sono sostanze naturali attive che, a parte il loro impiego come agenti
aromatizzanti, hanno un’interessante attività antimicrobica nei confronti di
alcuni batteri e patogeni di origine alimentare. Tra tutti gli oli essenziali,
quello ottenuto dai semi di pompelmo è noto per le sue proprietà antimicotiche,
antiparassitarie, antibatteriche, antiossidanti e antitumorali e mostra
un’azione di inibizione della crescita microbica contro i batteri Gram-positivi
e Gram-negativi. Per preservare la
stabilità di queste sostanze si è dimostrata una strategia incoraggiante quella
di incapsularle in nano-contenitori. Durante i test; è stato rilevato il
rilascio, fino a 21 giorni, di acido linoleico, il componente principale
dell’olio di semi di pompelmo. “Ciò dimostra la possibilità che abbiamo di
agire sui tempi di rilascio delle molecole attive grazie all’impiego di
nanotubi di halloysite, che hanno suscitato un notevole interesse perché sono
materiali green e disponibili a buon mercato con migliaia di tonnellate
presenti in natura”, ha concluso Loredana Tammaro.
Un altro studio, condotto
da un gruppo di ricercatori della Nanyang Technological University (NTU) di
Singapore e della statunitense Università di Harvard – Chan School of Public
Health Initiative for Sustainable Nanotechnology, sempre con l’obiettivo di
prolungare la durata di conservazione di frutta e verdure, ha sviluppato un
nuovo materiale per gli imballaggi alimentari biodegradabile, non tossico e
antimicrobico, che viene prodotto mediante elettro-filatura (processo
produttivo elettrodinamico utilizzato sia industrialmente sia a livello di
ricerca laboratoriale per la produzione di fibre con diametri estremamente
ridotti, tipicamente inferiori al micron, fino a pochi nanometri) da una
proteina del mais chiamata zeina, amido e altri biopolimeri di derivazione
naturale, intrisi di un cocktail di composti antimicrobici naturali, tra cui
olio di timo e acido citrico.
Cari amici, conservare il
più a lungo possibile la frutta e la verdura consentirà di evitare sprechi e di
consentire un miglior utilizzo delle risorse. Ben vengano, dunque, questi nuovi
studi per la conservazione dei cibi, se fatti di sostanze naturali.
A domani.
Mario
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