martedì, agosto 09, 2022

L'ALBICOCCA, UN FRUTTO ESTIVO RICCO DI BENESSERE. ORIGINARIO DELLA CINA, ARRIVÒ IN EUROPA DOPO AVER STREGATO ALESSANDRO MAGNO.


Oristano 9 agosto 2022

Cari amici,

Tra i succosi frutti estivi uno dei più graditi e saporiti e l’albicocca. La storia dell'albero che produce questo frutto è lunga e curiosa. Originario della Cina, l’albero dell’albicocco arrivò in Europa grazie ad Alessandro Magno. Il grande condottiero, come narra la leggenda, conobbe questo il frutto di quest’albero in Asia e ne rimase deliziato, portandolo così in Europa, dove venne introdotto nel I secolo d.C. Oggi l’Italia è uno dei maggiori produttori, con la Spagna, gli Stati Uniti, la Francia e la Grecia.

Quest’albero coltivato in Asia fin dal 3000 a.C., non teme il freddo e l’altitudine, tanto che cresce spontaneo anche sull’Himalaya attorno ai 3000 metri di altezza grazie alla resistenza del fusto verso il clima rigido. Nell’antichità i Romani chiamavano il frutto di quest’albero, l’albicocca, “armeniacum”, perché pensavano che venisse dall'Armenia, o anche “praecox”, cioè precoce, perché maturava prima della pesca, e da questa radice è derivato il termine greco praikokion. Il nostro termine albicocca, così come l’abricot francese, l’apricot inglese e lo spagnolo albaricoque derivano invece dall’arabo al-barquq. A sua volta il frutto ha dato il nome a una tonalità di arancione chiaro, a metà tra giallo e rosa.

L’albicocco, si diffuse in Europa grazie ai Romani all'inizio dell'era cristiana; successivamente ebbe un periodo di oblio durante il Medioevo. Furono gli Arabi a reintrodurre la coltivazione dell'albicocco attorno al X secolo, non solo per finalità gastronomiche ma anche a scopi farmacologici. La raccolta dei frutti avviene da giugno a settembre e in Italia oggi ne vengono coltivate circa 300 varietà, tra cui una delle più importanti e quella di Valleggia. La coltivazione di questa varietà, effettuata nella tipica area savonese, ha un sapore intenso, dolce e aromatico, tanto da costituire "presidio Slow food".

L’albicocca ha una buccia sottile ed è di colore variabile: dal giallo pallido al rosso aranciato. La sua polpa, vivace e preziosamente profumata, oltre ad essere piuttosto nutriente è ricca di sali minerali e vitamine, utili nella terapia delle anemie, dei difetti della vista e del mal d'orecchi. Particolarmente digeribili, le albicocche possono essere consumate fresche, secche, sciroppate e anche sotto forma di succo. Ai più golosi, ricordiamo che è proprio a base di albicocche la marmellata usata per farcire la squisita torta Sacher, celebre specialità della tradizione dolciaria Viennese. Scelta veramente felice, dato che l'unione tra il sapore a tratti acidulo di questo frutto e quello denso del cioccolato, nonostante l'apparente contrasto, ha generato una delle più grandi delizie del mondo.

Si, amici, l’albicocca è uno dei frutti più amati! Da sempre famosa per il suo profumo, naturalmente dolce, la consistenza e il colore che ne hanno fatto la fortuna nei secoli e nella letteratura, l'albicocca rimanda alla delicatezza femminile, all'amore e all'eros, tanto che il grande Shakespeare considerava l’albicocca un frutto afrodisiaco e magico. Sognarla in estate, secondo gli arabi, preannuncia fortuna economica. Ma quanto fa bene realmente l'albicocca, al di là di fantasie, miti e leggende antiche? Vediamo insieme i suoi grandi benefici.

Consumare albicocche consente di abbassare i livelli di colesterolo nocivo presenti nel nostro sangue, contrastandone la presenza anche grazie all'innalzamento di quello buono. Dolci e quasi "tenere" nel loro aspetto, sono invece capaci, a dispetto della loro apparenza e del sapore dolce, di proteggere il cuore e di regolare il battito cardiaco, proprietà comune a tutti i frutti con una buona dose di potassi al loro interno. Ricca di vitamina A, è inoltre un validissimo aiuto per gli occhi, per la loro salute e per quella della pelle, in quanto stimola la produzione di melanina.

Composte all'86% di acqua, le albicocche sono perfette per riprendersi dopo una sessione sportiva; essendo ricche di potassio, ferro e sali minerali sono perfette per ristorarsi dopo una passeggiata o un lezione di spinning, senza rinunciare al gusto. Per poter godere dei loro super poteri vanno assolutamente acquistate fresche, stando bene attenti al grado di maturazione a cui si trova il nostro frutto: una volta colta, la maturazione di un'albicocca si arresta immediatamente, per cui è sempre bene acquistarle già mature, preferendo quelle dal colore che vira verso l'arancione, piuttosto che quelle troppo chiare. In frigo possono essere conservate per 3-4 giorni, ma mai più a lungo.

Nella nostra alimentazione le albicocche si abbinano perfettamente alle carni delicate come quella del vitello, come praticato nella tradizione mediorientale; Il frutto va aggiunto dopo circa venti minuti dall'inizio della cottura della carne, e poi lasciato lentamente appassire in cottura, in modo che rilasci il suo sapore. In questo caso sono da preferire le albicocche disidratate oppure una tipologia dalle dimensioni ridotte e dal sapore decisamente concentrato. Un piatto decisamente più inusuale, invece, può essere un'inedita insalata di riso con albicocche e pancetta - abbinamento fortunatissimo anche in dei bocconcini da aperitivo -, con una leggera aggiunta di salsa allo yogurt.

Cari amici, l’albicocca viene usata proficuamente sia in pasticceria che in erboristeria. Dai noccioli dell’albicocca si estrae un olio molto usato a livello cosmetico sia per i capelli che per la pelle: ha un intenso potere rinforzante, emolliente, idratante e antirughe. Le donne cinesi mangiavano le albicocche per favorire la fertilità: si è poi scoperto che contengono effettivamente sostanze che influenzano positivamente gli ormoni sessuali femminili. Per gli amanti dei viaggi propongo un consiglio: in un viaggio in Inghilterra è interessante provare l’apricot wine, vino dolce da dessert o l’apricot brandy prodotto dalla fermentazione del frutto con suo nocciolo in alcool.

L’albicocca, amici, è un frutto antico, ancora oggi davvero meraviglioso!

A domani.

Mario

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