Oristano 26 agosto 2022
Cari amici,
“La scuola cambia pelle”,
questo potrebbe essere lo slogan che percorrerà l’Italia a partire dal prossimo
anno scolastico. Sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione sono state
pubblicate le risorse disponibili per l’ammodernamento della scuola con le
disponibilità garantite dal PNRR. Il “Piano Scuola 4.0” comprende un corposo
programma di innovazione didattica, dove troviamo inserite lezioni più
interattive, maggiore coinvolgimento di studentesse e studenti, strutture più adeguate e molto altro. Il piano
Scuola 4.0 dispone di fondi, a livello nazionale, per 2,1 miliardi di euro.
Inoltre, fra risorse disponibili nel PNRR e altri fondi europei si arriva alla
cifra globale di 4,9 miliardi di euro.
Il Ministro
dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha così commentato: “Si tratta di un
intervento trasformativo concreto della nostra scuola che stiamo realizzando
nell’ambito del PNRR, il più grande di questo tipo mai realizzato, con risorse
e tempi certi. Le ricerche educative ci dicono che gli ambienti influiscono sul
processo di apprendimento e sulle metodologie della didattica. L’intervento
mette al centro le studentesse e gli studenti, utilizzando la tecnologia come
risorsa per l’innovazione e alleata dell’apprendimento. L’importo globale
disponibile di 4,9 miliardi messi a disposizione, consentirà di cablare
aule, formare docenti, portare la banda ultra-larga a scuola, sostenere la
digitalizzazione di segreterie e pagamenti legati alle attività scolastiche,
innovare gli spazi didattici. Un lavoro che deve andare avanti per garantire
una scuola al passo con i tempi a studenti e famiglie”.
Entrando nei dettagli, si
apprende che a disposizione di ogni Istituto ci saranno strumenti di
accompagnamento, come il Gruppo di supporto al PNRR, costituito al Ministero
dell’Istruzione e negli Uffici Scolastici Regionali. Grazie alle risorse del
'Piano Scuola 4.0', ciascuna istituzione scolastica del primo e del secondo
ciclo potrà trasformare almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi
ambienti e una nuova didattica secondo le proprie esigenze. Il minimo comune
denominatore saranno arredi facilmente posizionabili, attrezzature digitali
versatili, la rete wireless o cablata.
Ma a scegliere come
saranno disposti o articolati saranno le scuole: il dirigente scolastico, in
collaborazione con l’animatore digitale e il team per l’innovazione, potrà
costituire un gruppo di progettazione che coinvolgerà progettisti, docenti e
studenti per il disegno degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali, per
la progettazione didattica basata su metodologie innovative adatte ai nuovi
ambienti, per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli
spazi didattici modificati.
Questa azione si rivolge
nello specifico alle scuole secondarie di secondo grado. Obiettivo è la
realizzazione di laboratori in cui studentesse e studenti possano sviluppare
competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati (come
robotica, intelligenza artificiale, cybersicurezza, comunicazione digitale),
anche attraverso attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi,
degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni. I laboratori
sono un’opportunità per ampliare l’offerta formativa della scuola e devono
essere disegnati coinvolgendo studenti, famiglie, docenti, imprese, università
e Istituti tecnici superiori e integrandosi con i Percorsi per le Competenze
Trasversali e l’Orientamento (PCTO).
Con i 4,9 miliardi
disponibili, entro il 2025 potranno essere creati circa 228.000 nuovi posti di
lavoro nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, costruiti circa 1.000 edifici
scolastici di nuova concezione per la distribuzione degli spazi e le
infrastrutture digitali (800 milioni di euro) e realizzate 400 palestre (700
milioni di euro), in modo da ridurre gli alunni per classe e potenziare il
tempo pieno. Previsti anche fondi per le mense scolastiche (400 milioni), e 500
milioni per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico esistente,
(da notare che più del 40% dei fondi è destinato alle scuole del mezzogiorno). Il
Piano Scuola 4.0 prevede anche un “Sistema di formazione e aggiornamento
permanente degli insegnanti”, che ne costituisce una premessa fondamentale. Ha
poco senso, infatti, dotare le scuole di ricche infrastrutture digitali, senza
che gli insegnanti possano essere adeguatamente formati ad utilizzarle.
Amici, l’occasione
offerta dal PNRR è davvero unica e irripetibile e forse anche l’ultima per
poter riformare e rendere più competitiva la scuola pubblica in Italia. Ci
auguriamo che quanto promesso dal ministro Bianchi si trasformi in concreta
realtà (lo vedremo con il nuovo Governo), perché la scuola in Italia, senza il
promesso grande processo di innovazione didattica, non riuscirà mai a
decollare.
A domani.
Mario
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