Oristano 16 aprile 2021
Cari amici,
L’IBISCO (Hibiscus, L.,
1754) è una pianta appartenente alla famiglia delle
Malvaceae che comprende circa 240 specie. Il suo nome, derivato dal greco, gli
fu assegnato con molta probabilità da Dioscoride, noto medico dell'antichità,
vissuto nel I secolo d.C. Pianta nota anche con il nome di Karkadè, è molto
utilizzata nei giardini per i suoi bellissimi fiori, che vanno dal bianco al
rosa pallido fino al rosso più intenso. Ma la sua bella presenza non è tutto, perché
in questa pianta sono presenti diversi componenti importanti per il nostro
benessere, in particolare utili per ridurre ipertensione e colesterolo nel
nostro organismo.
L’Ibisco, dunque, un
fiore dalle mille proprietà: bello esteticamente e ricco di sostanze per il nostro
benessere. Esso contiene, infatti, tannini, glucosidi e flavonoidi, tutte
sostanze alleate del cuore, che prevengono affanni o affaticamenti; sostanze
che proteggono anche i vasi sanguigni, fluidificano il sangue e rendono la
circolazione sanguigna più efficiente. Gli infusi preparati con i suoi fiori (la
bevanda è più nota come karkadè) risultano efficaci nel trattamento
dell’ipertensione, lieve e moderata, in quanto sarebbero in grado di ridurre la
pressione sistolica e diastolica. Questo infuso risulta avere anche un leggero
effetto diuretico, che regolarizza la pressione arteriosa.
L’Ibiscus, inoltre,
risulta avere componenti utili anche per diminuire il nostro “Colesterolo
cattivo” e lo stress. La funzione antiossidante dei suoi componenti risulta
utile anche per neutralizzare il colesterolo cattivo che ostruisce le vene e
minaccia il cuore, evitando così il deposito sulle pareti arteriose. Il
colesterolo buono, invece, non risulta essere influenzato dall’azione dei principi
attivi dell’ibisco. Diversi gli studi clinici eseguiti su questa pianta, tanto
che, se i risultati verranno confermati, l’Ibiscus potrà essere utilizzato per
prevenire certe malattie cardiovascolari.
Questa pianta bella e
benefica, contiene anche flavonoidi, che sono in grado di distendere il sistema
nervoso e contrastare ansia e stress, regolando la tachicardia d’origine
emotiva. Che dire, poi, delle sue capacità antinfluenzali? L’ibisco viene
utilizzato anche in caso di raffreddore, catarro, disturbi circolatori,
mancanza di appetito e come blando lassativo e diuretico. Infatti, se mescolato
insieme ad altri prodotti appositi, è possibile ottenere uno dei migliori
infusi contro raffreddore e congestione respiratoria.
Il Karkadè, che possiamo
trovare in scatola in ogni supermercato (in fitoterapia vengono utilizzati
principalmente i fiori di Ibiscus), consente di preparare una bevanda con un
alto contenuto di vitamina C, polifenoli e flavonoidi. La bevanda, gustosa e
perfetta anche d’estate, è un vero e proprio elisir di giovinezza, che
contrasta l’azione dei radicali liberi prevenendo l’invecchiamento. Altre
preparazioni erboristiche utilizzano, oltre i fiori, anche le foglie, le radici
e i semi.
Chi l’avrebbe mai detto
che l’Ibiscus, da tempo apprezzato come fiore da giardino, fosse anche un
prezioso alleato della nostra salute? Ebbene, sono stati i numerosi studi sulla
pianta a dimostrarlo! Uno di questi studi, effettuato nel 2004, ipotizzando che
i suoi componenti fossero utili per combattere l’ipertensione, li hanno
confrontati con il composto chimico “Captopril”, utilizzato per contrastare la
pressione alta. Ebbene, l’estratto di Hibiscus Sabdariffa, testato su tutti i
soggetti presi in esame con pressione diastolica e sistolica, si è dimostrato
più efficace, sul lungo termine, del farmaco. Ciò è dovuto alla sua azione
vasodilatatrice e alla capacità di inibire l’assorbimento degli ioni calcio. E
a quanto pare ne basterebbero 3 tazze al giorno per ridurre considerevolmente
la pressione!
Cari amici, come per
tutti i rimedi naturali, anche questo rimedio ricavato dall’Ibiscus è
preferibile che sia utilizzato seguendo i consigli del proprio medico. L’ideale
è consumarlo sotto forma di infuso o tisana, tranne in gravidanza e durante
l’allattamento, periodi in cui è meglio non berne troppo, sebbene non abbia
particolari effetti collaterali. Come preparare l’infuso all’ibisco, direte Voi?
Semplicissimo, basta versare in una tazza di acqua bollente un cucchiaio di
fiori, lasciando in infusione per una decina di minuti, poi filtrare e bere.
Grazie, amici, della
Vostra sempre gradita attenzione.
Mario
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