Oristano 30 dicembre 2020
Cari amici,
E dire che le donne noi
uomini le abbiamo sempre volute tenere in casa a gestire l’economia familiare e
i figli! Seppure il maschilismo, sempre imperante, avrà sempre grandi
difficoltà ad ammetterlo, le donne hanno capacità e intuito straordinari,
spesso superiori a quello maschile. Come le grandi capacità di Sharon Barak,
ingegnere chimico israeliano, che di recente ha fatto una scoperta davvero straordinaria.
Sharon Barak, dopo
aver conseguito la laurea in ingegneria chimica, l’aveva messo a
frutto lavorando per una ditta produttrice di plastica; lavorando per quest’azienda
si era certamente resa conto dell’immenso danno che la plastica stava
continuando a fare nel mondo e, da donna intelligente e innovativa, iniziò a studiare
qualcosa di nuovo che fosse, però, non inquinante. Lei cercava qualcosa che
svolgesse le stesse funzioni dei contenitori plastici, ma che allo stesso tempo fosse anche perfettamente
biodegradabile. I suoi studi la portarono ad un risultato che lei ritenne
soddisfacente. Decise perciò di lasciare il lavoro in quella fabbrica per impegnarsi a tempo pieno
in un progetto innovativo in cui lei credeva molto: creare un prodotto con le
stesse caratteristiche della plastica ma che non potesse fare danni all’ambiente
in quanto bio-compatibile.
Dopo aver lasciato l’azienda
Sharon decide di dare vita ad una Start-up che chiama “Solutum”. È questa
una Start-up particolarmente innovativa, che ha deciso di farsi carico di un problema immenso:
mettere sul mercato un prodotto simile alla plastica ma assolutamente non
inquinante, in quanto decomponibile in pochissimo tempo. Sharon dunque decide
di accettare e vincere una delle principali sfide che può salvare il Mondo: eliminare l'inquinamento creato dalla plastica.
La soluzione da lei
proposta è una Plastica biodegradabile, un materiale ecologico completamente
eco-friendly (che lei ha brevettato), che è composto
esclusivamente da componenti ecologici al 100 per cento e che “scompare”, si
dissolve in brevissimo tempo in acqua. Si, proprio nella normale acqua e in
pochi minuti! Un materiale talmente naturale che l’acqua in cui si dissolve
potrebbe addirittura essere bevuta! Ora la biochimica Sharon Barak e i componenti
dalla sua start-up Solutum, presentano questa incredibile simil-plastica eco-friendly
al mondo intero, e le reazioni sono apparse tutte estremamente positive. Ma
vediamo insieme di cosa si tratta esattamente.
All’apparenza questo
nuovo materiale non differisce dalla comune platica; al tatto ed alla consistenza
sembra identica, ma in realtà non lo è! Certo, l’aspetto è lo stesso e il funzionamento
praticamente identico, ma la differenza sta nel fatto che è totalmente
biodegradabile. Un’invenzione quasi miracolosa, che potrebbe dare un grosso
contributo all’inarrestabile ondata di plastica che sta continuando ad invadere
i nostri mari.
Si, amici, la plastica
convenzionale, quella che ci ritroviamo in mano tutti i giorni, una volta
gettata via, può rimanere in natura per decenni e persino secoli, diventando
sempre più una minaccia sia gli animali che per le persone. Il tempo medio per
biodegradarsi è di 50 anni per i bicchieri di plastica, 200 anni per le
cannucce e 450 anni per le bottiglie di plastica. Secondo una stima basata su
una nuova ricerca, almeno 14 milioni di tonnellate di pezzi di plastica di
larghezza inferiore a 5 mm si trovano con buona probabilità sul fondo degli
oceani del mondo. L’analisi dei sedimenti oceanici fino a 3 km di profondità
suggerisce che potrebbe esserci 30 volte più plastica sul fondo degli oceani del
mondo di quanta ne galleggia in superficie. Un dato terrificante, con
conseguenze davvero inimmaginabili!
Il problema da serio sta
diventando serissimo. In un momento delicato come quello che stiamo vivendo a
causa dell’emergenza portata dal Covid-19, è importante trovare soluzioni e
alternative allo smodato uso della plastica monouso. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono
stati prodotti milioni e milioni di mascherine, milioni di visiere, milioni di
guanti, di tute per il personale medico e infermieristico, di contenitori per
gli alimenti, per gli imballaggi, per i trasporti: una quantità di plastica
dirompente e che difficilmente l’ambiente riuscirà a sostenere, se non verrà
trattata correttamente.
Cari amici, la scoperta
fatta dalla chimica israeliana Sharon Barak credo possa essere definita
straordinaria sotto tutti gli aspetti, sia per l'industria che per noi
consumatori, che ci troviamo quotidianamente la casa invasa dalla plastica. Questo
nuovo materiale biodegradabile può essere impiegato per qualsiasi oggetto di
uso comune senza creare problemi all’ambiente. Al tatto e alla vista il
materiale creato da Barak è simile, come detto, in tutto e per tutto alla
plastica: flessibile, trasparente ma il suo segreto meraviglioso è la sua totale
biodegradabilità. Speriamo davvero che possa essere impiegato al più presto al
posto della plastica, liberandoci da quel terribile, nefasto prodotto che in
circa mezzo secolo di danni ne ha fatto già troppi! Forse siamo ancora in tempo
a salvare il nostro pianeta.
A domani.
Mario
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