Oristano 2 dicembre 2020
Cari amici,
Ho già avuto modo di
parlare su questo blog del linguaggio del nostro corpo, ovvero di come esso cerca
di trasmettere all’esterno il nostro stato emozionale. Le emozioni che
proviamo, siano esse piacevoli (positive) oppure di preoccupazione o paura
(negative), una volta recepite ed elaborate dal cervello, appaiono all’esterno
modificando anche in modo visibile il nostro stato fisico esterno. Stato
emozionale che ci porta anche ad esprimere a voce, a chi ci sta intorno, come
ci sentiamo. Sarà capitato a molti di Voi di dire confidenzialmente ad umico: “Vedo
tutto nero”, “Sono rosso di vergogna”, “Ho il cuore spezzato”, “Sento un
brivido lungo la schiena” e altre espressioni similari.
Dichiarazioni, quelle
riportate, che descrivono quello che proviamo interiormente, considerato anche che quello che
diciamo risulta accompagnata da variazioni significative del nostro corpo, come
ad esempio diventare “rossi per la vergona”, dopo aver compiuto un’azione
riprovevole. Un gruppo di ricercatori
delle università di Aalto e Tampere, in Finlandia ha (nel 2013) effettuato uno
studio sul problema, dimostrando che le emozioni che proviamo si riflettono
direttamente sul nostro corpo in aree ben specifiche, a seconda dello stato
d’animo che in quel momento viviamo. Questi ricercatori sono addirittura
riusciti a tracciare una Mappa Universale delle Emozioni, nella quale
ogni specifica sensazione scatena reazioni differenti nel nostro corpo, a
seconda dell’energia e del calore sprigionati dal nostro organismo.
Lo studio, intitolato “Bodily
maps of emotions”, è stato pubblicato il 31 dicembre 2013 su Proceedings
of the National Academy of Sciences (la rivista ufficiale dell’Accademia Nazionale
delle Scienze statunitense) ed è il frutto della ricerca condotta su più di 700
persone di nazionalità e cultura diversa, soprattutto finlandese, svedese e
taiwanese, che sono state indotte ad identificarsi in svariate situazioni
emotive (attraverso racconti, filmati ed immagini),col compito di riportare poi
ciò che sentivano nel proprio corpo durante l’identificazione su una mappa
dell’organismo umano.
Ciò che è emerso è apparso
strabiliante: la mappa delle emozioni ha dimostrato che le emozioni hanno
valenza universale, quindi indipendente dall’etnia e dall’appartenenza
culturale. Ogni essere umano sperimenta in sé le medesime modalità di reazione
ad una specifica emozione. Dal punto di vista biologico i meccanismi emozionali
servono al corpo per prepararsi ad affrontare eventuali sfide o situazioni di
pericolo, come una specie di campanello di allarme. Corpo e mente, dunque, sono
inscindibilmente connessi da un legame molto stretto e l’uno influenza l’altro.
L’analisi della mappa ricavata, ha messo in luce che le emozioni forti e
positive, quali l’amore e la felicità, sono in grado di scaldare e illuminare
la maggior parte del nostro corpo, mentre quelle più negative (come depressione
e tristezza ad esempio) spengono ogni scintilla vitale, lasciando il corpo
freddo e poco reattivo.
Entrando nel dettaglio, le
emozioni che producono maggiore calore nel corpo risultano l’innamoramento
(lungo le braccia, la sommità della testa e la zona interna delle cosce), ma
anche la vergogna (busto, torace e testa), l’invidia (testa e torace) e la
rabbia (che scalda in particolare le mani). L’ansia sembra riscaldare il busto
ed in parte la testa, ma raffredda gli arti, in particolare le gambe, così come
la vergogna e l’invidia. Significativo
come la felicità (o le condizioni di contentezza o soddisfazione che le si
avvicinano di più) riscaldi invece tutte le regioni del corpo (seppure in
gradazioni diverse), mentre la tristezza e ancor più la depressione privano di
calore ed indeboliscono tutto l’organismo, in particolare gli arti.
Cari amici, che tra le
sensazioni che proviamo interiormente e il nostro corpo biologico esista da
sempre una correlazione è un assunto che da anni è sostenuto dalla medicina
orientale, mentre questo connubio risulta meno presente nella nostra cultura
occidentale. Ora lo studio finlandese che ha creato la mappa di cui parliamo,
ha cercato di introdurre questo concetto nella nostra cultura. La “Mappa
delle emozioni” in realtà fu concepita originariamente dal Dalai Lama (nel
progetto “Atlas of Emotions”, “atlante delle emozioni”) e fu poi rielaborata da
molti psicologi, formatori e coach motivazionali, tanto che oggi questa mappa
costituisce uno degli strumenti più utilizzati nella formazione e nel coaching
per migliorare sé stessi e raggiungere i propri obiettivi visivamente, dove le
emozioni si manifestano come sintomi corporei.
Amici, le emozioni sono
parte integrante del nostro vivere quotidiano! Uno dei responsabili della
ricerca, il dottor Lauri Nummenmaa della Aalto University School of Science
(Finlandia), intervistato sullo studio effettuato ha detto: “Noi crediamo
spesso che le emozioni siano qualcosa che accade solo alla nostra mente:
ebbene, esse accadono anche al nostro corpo!”.
Emozioniamoci,
dunque, la vita, se vogliamo, è un’emozione continua!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento