Oristano
12 Ottobre 2015
Cari amici,
che il futuro è certamente
nelle mani dei giovani non sarò io il primo a dirlo. Le nuove generazioni, hanno sotto certi
aspetti una marcia in più rispetto alla nostra: loro sono figli della
tecnologia, noi, invece, siamo figli di quella guerra che ci lasciò solo
macerie, che noi fummo costretti a spazzare via, cercando di ricreare
condizioni di vita più accettabili. Purtroppo, però, il loro futuro, complice
anche un certo nostro egoismo, non si prevede dei migliori: i giovani, pur dotati di
non poche capacità, stentato a realizzarsi, ad inserirsi nel mondo del lavoro, cosa che darebbe Loro
dignità e creerebbe maggior benessere sociale per tutti.
Perché faccio con Voi
oggi questa riflessione? Semplicemente per parlarVi di uno di loro, di Giacomo Masia, sardo di 34 anni, che
ha iniziato a lavorare in campagna fin da quando aveva sedici anni e che di
recente ha deciso di scommettere sull'innovazione in agricoltura. La sua idea è stata quella di valorizzare il cardo, pianta erbacea che cresce spontanea nelle nostre campagne. Questo suo impegno lo ha
portato a sperimentare questa coltivazione alternativa, che all'Expo di Milano gli ha consentito di sfiorare la vittoria agli Oscar Green
2015, il concorso-premio ideato dalla Coldiretti.
Giacomo ha mancato per un soffio la vittoria, non riuscendo per un pelo nell’impresa di
bissare il titolo regionale conquistato a
Luglio a Cagliari, nella categoria We
green (agricoltura sostenibile e sociale).
Gli Oscar Green sono un
premio, istituito da Coldiretti Giovani
Impresa, giunto quest’anno alla IX edizione, con l’obiettivo di valorizzare
le realtà imprenditoriali italiane del settore agricolo e alimentare, capaci di
far emergere modelli di sviluppo innovativo ed eco sostenibile. I premi
attribuiti quest’anno sono stati consegnati nella vetrina internazionale di EXPO 2015. Gli “Oscar Green” in palio
sono 5, e il nostro ‘sardo tenace’ concorreva nel settore “We Green”: dopo essere entrato
tra i finalisti ha sfiorato, come detto, la vittoria finale, andata invece ad una sua coetanea
calabrese, Lucia Marascio, che ha presentato “il muscolo di grano”, la carne
senza carne che ha pelle, nervo e fibra, come un taglio di manzo, ma è fatta soltanto
di farina di frumento e legumi. Di questa nuova "carne vegetale" ho già avuto occasione
di parlare su questo blog nel mio post del 23 Maggio di quest'anno.
Per quali motivi, dunque, la
brillante e innovativa idea portata avanti da Giacomo Masia ha ricevuto grande apprezzamento? Il cardo, pur sembrando strano a qualcuno, è un vegetale prezioso, ricco di sostanze molto utili; questa pianta spinosa e pungente,
che cresce spontanea nelle nostre campagne in apparenza poco utile e infestante, proprio quel “cardo
rosso e turchino” poeticamente descritto da Carducci e che solo bocche
robuste come quelle dell’asino potevano placidamente mangiare senza scomodarsi
più di tanto, è risultato invece una vera e propria miniera di sostanze utilissime! Il cardo, che vive spontaneo anche sui terreni poveri e senza necessità di cure, è capace di adattarsi anche alle stagioni secche e oggi può costituire un elemento molto importante per la moderna agricoltura.
L’azienda agricola di Masia
è ubicata in località Campanedda, nel Sassarese; qui da tempo, nei terreni più
fertili, Egli coltiva erba medica, cereali e mais. L’idea di valorizzare il
cardo gli è venuta innanzitutto per poter utilizzare una
parte dei suoi terreni incolti, quelli poco produttivi; in queste terre marginali, che non abbisognano né di cure né di terreni particolarmente
fertili, ha così iniziato la coltivazione del cardo, la cui raccolta viene conferita all’Industria Verde
di Porto Torres, dove il prodotto viene trasformato in bioplastica: piatti,
bicchieri e posate biodegradabili.
Masia è stato uno dei
primi agricoltori a credere nel progetto della Coldiretti di valorizzare, grazie
all'accordo con Matrìca, i terreni marginali e promuovere così l'integrazione
di reddito degli agricoltori. L'utilizzo del cardo, però, non si ferma alla produzione di bio-plastica: i composti attivi presenti nella pianta sono ben altri: i suoi semi, per esempio, hanno proprietà straordinarie: con essi si produce
una farina “OGM FREE” che vanta un alto contenuto di proteine, adatte a migliorare la
produzione del latte e dei formaggi di pecora, come dimostra lo studio di un
gruppo di ricercatori del Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari.
“E’ una piantagione che
si regge esclusivamente con la pioggia e si adatta perfettamente al clima sardo
– spiega il giovane Giacomo Masia –. Si coltiva ogni sei anni e
produce già dal primo. Insomma mi consente di avere un reddito anche da quelle
terre marginali e improduttive, e di farlo con coltivazioni a zero impatto
ambientale”.
Grande soddisfazione per
l’impegno posto in essere da questo giovane è stata espressa anche dal Presidente
della Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu: "Questi risultati
incoraggiano giovani innovativi e creativi come Giacomo che promuovono
un'agricoltura sostenibile e vincente dal punto di vista economico". “Tutto
questo si traduce in un salto di qualità che permetterà di certificare latte e
formaggi con il marchio ‘cento per cento’ made in Sardina ogm free",
aggiunge il Direttore regionale di Coldiretti, Luca Saba.
Cari amici, il nostro
negletto cardo, antico pasto coriaceo e spinoso anche per i nostri asinelli, è stato promosso ora
a materia prima eccellente: non solo per ricavare bio plastica, ma anche per
produrre dai semi olio e farina per gli animali, e rendere così ancora più buono
il nostro formaggio pecorino! I giovani, davvero, cominciano a saperla ben più
lunga di noi! La nostra agricoltura potrà riprendere fiato solo con la valorizzazione
di giovani coraggiosi come Giacomo Masia, innovativi e creativi, capaci di modernizzare senza stravolgimenti la vita delle nostre campagne, nel segno della continuità.
Solo in questo modo la
Sardegna potrà mettere in moto un’agricoltura moderna, innovativa e allo stesso
tempo bio sostenibile, che si rivelerà sicuramente vincente dal punto di vista economico. “E’
una delle più grandi sperimentazioni e innovazioni che si stanno portando
avanti in campo agricolo in Sardegna ed i giovani sono ancora una volta protagonisti
– dice anche il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - Se
dovessimo vincere questa sfida potremmo chiudere la filiera, e certificare il
latte e il formaggio 100 per cento ‘Made in Sardinia’ ogm free”.
Il futuro dell’agricoltura
sarda, cari amici, è proprio nelle mani dei nostri giovani! Aiutiamoli senza timore a prendere le redini della gestione della nostra terra: saranno capaci di farlo, e di farlo bene!
Ciao amici miei, a domani.
Mario
P.S. Poiché il cardo ha
antiche e straordinarie proprietà medicinali, usate in passato anche dai nostri nonni, per la
curiosità di Voi lettori, domani, Vi aggiornerò anche su questi suoi grandi "poteri curativi", anch'essi sempre molto
importanti!
Ciao!
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