Oristano
19 Ottobre 2015
Cari amici,
da quando l’uomo
migliaia di anni fa ha iniziato ad allevare gli animali trasformandosi da
cacciatore in allevatore, ha sempre cercato di migliorare quest’attività che
gli consentiva di poter disporre di carne, latte, grasso e quant’altro, senza
doversi spostare continuamente da un territorio all’altro. Da allora ne è
passata di acqua sotto i ponti, e la moderna zootecnia sta continuando a fare,
anche nel terzo millennio, passi da gigante.
Ho di recente parlato
su questo blog della bella realtà sarda di Arborea (mio post del 14 Ottobre)
che oggi rappresenta nell’Isola il polo meglio organizzato per l’allevamento
delle vacche da latte, con stalle tecnologicamente organizzate che consentono
controlli di qualità di ottimo livello. Le moderne tecniche di gestione degli
allevamenti, tuttavia, non si fermano: sono allo studio sistemi sempre più
avanzati, capaci di consentire ulteriori miglioramenti sia quantitativi che
qualitativi: per garantire sia la nostra salute che il benessere degli animali.
Il progetto «Innova Latte 2010» (www.innovalatte2030.it), che ha studiato
e studia l’innovazione possibile da qui al 2030, sostiene che in futuro a farla
da padrone sarà l’innovazione tecnologica. Faranno la loro comparsa innovativi edifici
zootecnici, robot e giostre per la mungitura, sistemi automatici per
l’alimentazione. Cresceranno anche gli investimenti in energie rinnovabili e altre
fonti alternative. Di tutto questo non meravigliamoci più di tanto: quanto
attualmente allo studio non è, come molti potrebbero pensare, romanzo di fantascienza
o ipotesi da fumetto alla Isac Asimov, ma concreta realtà!
Per ora il riferimento
temporale, per concepire come sarà la “stalla
del futuro”, è il 2030: lo studio, riferito ad entrambi i rami
specialistici di allevamento, quello da latte e quello da carne si pone, per
ora, un obiettivo lungo 3 lustri. Il riferimento specifico è la crescita
demografica prevista, ed il conseguente aumento del consumo di alimenti di
origine animale, che, stando alle risultanze degli studi della FAO (2013) salirà
del 70% nei prossimi quattro anni. I ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, in un loro studio, hanno
ipotizzato che per raggiungere gli obiettivi sarà necessario innovare
totalmente l’attuale struttura zootecnica esistente: partendo dal concetto di
una “nuova stalla”.
Di questa
stalla super moderna attualmente c’è solo il plastico. Dopo anni di strutture in parte
fatiscenti e malsane per il benessere animale, ora è in arrivo la stalla del
futuro. Il modello architettonico in miniatura (scala 1:100) di una moderna ‘stalla eco sostenibile’ per i bovini
da carne, realizzato, grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, da Area
modelli, è stato esposto, ben evidenziato da contenuti multimediali, nello Spazio Agorà di EXPO Milano 2015, in
Piazza Castello, a Torino. In questo spazio adulti e bambini, seguiti e guidati
dai veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria
e Valle d’Aosta, sono stati messi in grado di “andare alla scoperta” dello
stretto connubio tra l’uomo e gli animali, allevati per fornirgli gli alimenti
necessari alla sua sopravvivenza.
La necessità di
aumentare sensibilmente la quantità di latte e carne per garantire l’alimentazione
di una popolazione in crescita, senza comprimere, anzi aumentando il benessere
e la sostenibilità ambientale degli allevamenti, passa attraverso l’innovazione.
In primo luogo attraverso la “modernizzazione” delle vecchie strutture di
allevamento, passando dalle stalle costruite con infrastrutture di vecchia
concezione (che utilizzano risorse energetiche derivanti solo da fonti non
rinnovabili), a quelle innovative, realizzate in modo ecosostenibile; questo è
possibile coinvolgendo allevatori, veterinari, architetti ed agronomi, creando, attraverso
un moderno “team” produttivo, strutture eco sostenibili, capaci di garantire benessere
animale, ridotto impatto ambientale ed un razionale ed economico uso delle risorse.
Negli ultimi
quarant’anni i processi di innovazione tecnologica nei Paesi occidentali hanno
permesso di raddoppiare la capacità produttiva del settore zootecnico, sia in
quello da carne che in quello da latte; ne deriva quindi la necessità che le
aziende agricole svolgano un ruolo strategico nella tutela dell’ambiente. Per
questa ragione, la Commissione Europea ha ribadito che risulta fondamentale la promozione di una cultura agro-zootecnica
che assicuri la piena sostenibilità ambientale, ma che, allo stesso tempo, sia
capace di garantire buone opportunità di crescita economica.
Cari amici, l’allevamento
del futuro vedrà sempre più presente l’innovazione tecnologica. Che parliamo di
allevamento dedicato alla produzione di latte o di carne, non fa grande
differenza: entrambi questi alimenti sono necessari all’uomo. A garantire una
produzione all’avanguardia, che coniughi economia e innovazione, sarà la
capacità degli allevatori di organizzarsi al meglio per gestire in modo
vantaggioso entrambe le produzioni. Per rimanere sul mercato, stante la forte
concorrenza all’interno della C.E., più che la dimensione delle aziende (a
carattere familiare o industriale) conterà l’intelligenza innovativa: il
gigantismo non sempre paga, anche in un periodo di forte “globalizzazione”,
come quello che sitiamo attraversando.
Global
o Glocal, poco importa: anche in agricoltura certe “nicchie
di produzione” sono spesso più efficienti e competitive di quelle messe in atto
dalla grande catena delle multinazionali. Cosa importante è che l’operatore
agricolo moderno abbia una visione a 360 gradi: che riesca a vedere, prima di
altri, “cosa c’è dietro l’angolo”!
Amici miei, la gestione
della “stalla moderna”, dovrà essere concepita un po’ diversa dalla storica e
famosa “Grotta di Betlemme”, che
deve ricordarci solo l’utilizzo, fatto migliaia di anni fa, dell'antica struttura per la nascita del nostro
Salvatore Gesù Cristo.
Ciao, a domani.
Mario
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