Oristano 26 Ottobre 2012
Cari amici,
avanti eri, giovedì scorso, sono transitato a mezza mattina in piazza Roma. Con meraviglia e stupore ho notato un fatto insolito: la piazza era stracolma di gente! La prima cosa che ho pensato è che fosse successo un fatto eccezionale, fuori dal comune, per riunire sì tanta folla. Un amico, alla mia domanda del perché di tanta gente riunita sotto la torre mi rispose che tutti erano li per vedere e sentire il “volto nuovo” della politica italiana: Matteo Renzi.
Il fatto che destava in me ed in tanti altri una sincera meraviglia era che da lungo tempo, ormai, la piazza non raggiungeva livelli di aggregazione cosi alti! Questo fatto mi faceva riflettere, eccome! Quando la gente si raduna per vedere e sentire un volto nuovo, la prima considerazione da fare è che si è stancata dei “vecchi volti” e cerca di sostituirli. Significa che si è sentita tradita da quelli precedenti che non hanno rispettato il mandato ricevuto. Personaggi, quelli di ieri, di ogni sfumatura e colore, personaggi di destra, di centro e di sinistra, ma che, senza eccezioni, avevano non solo deluso ma tradito il mandato di rappresentanza ricevuto.
La mia riflessione, cari amici, non è rivolta ad un’area politica specifica, ma alla politica in generale, senza distinzione alcuna di colore e inclinazione; a quella politica messa in atto negli ultimi quattro o cinque lustri, nei quali “l’impegno civile”, il “servizio alla Nazione” e l’etica, che ogni “rappresentante eletto” avrebbe dovuto avere, sono letteralmente scomparsi. Lentamente ma inesorabilmente si era costituita una “élite di professionisti della politica” che, giorno dopo giorno, costruivano, ampliavano e miglioravano il loro “lavoro”, la loro professione individuale di politici di lungo corso, a prescindere e spesso a scapito dell’Istituzione dove avrebbero, invece, dovuto svolgere il mandato di rappresentanza dato dagli elettori.

Il mestiere o professione di politico elettivo è l'unico a cui non viene richiesto un curriculum ed una competenza. Questo fatto è qualcosa che si ritorce contro di noi elettori, che affidiamo il mandato a gestire la “cosa pubblica” ad una persona di cui non conosciamo ne le capacità ne le qualità. Naturalmente le qualità richieste per essere nostri rappresentanti non sono solo quelle tecniche ma anche quelle morali: di accertata etica professionale e comportamentale, di sensibilità per il bene comune e di disponibilità a mettersi al “servizio della Comunità”, non a servirsene! Lo scenario che non solo noi italiani ma anche i nostri partner europei ed internazionali vedono oggi in Italia è assolutamente desolante. Le indagini che coinvolgono i partiti e gli uomini che li rappresentano non lasciano indenne nessuna coalizione.


Il termine “rottamazione” oggi è diventato di gran moda: appiccicato sulla bocca di tutti, a partire da quella di Matteo Renzi, che sicuramente la storia ricorderà come un grande rottamatore, a partire dagli uomini del suo stesso partito. E’ proprio dall’applicazione di questo termine, brutto quanto si voglia ma efficace, che bisogna ripartire! Rottamazione, sfogliando il dizionario Hoepli, significa “Raccolta e demolizione di macchine di vario genere, in funzione del recupero dei materiali riutilizzabili”. Ebbene credo la definizione possa essere efficacemente applicata anche in politica. Questo non significa gettare alle ortiche l’esperienza maturata da quelli che in molti (..troppi) anni ci hanno rappresentato. Significa creare alternanza, significa tornare a quell'iniziale e saggio “impegno civile quantificato nel tempo”, significa prestare uno “spicchio” della propria vita al servizio della Nazione, per poi rientrare, dopo il servizio prestato, alla propria professione, prestigiosa o umile che sia.

Diamo ai giovani una chance, una possibilità! Non distruggiamo per egoismo una generazione che dovrà raccogliere da noi il testimone. Diamo alle nuove generazioni deluse una speranza per il futuro. Un futuro che, oggi, proprio non si vede!
Grazie a tutti Voi dell’attenzione.
Mario
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