Oristano
20 Gennaio 2017
Cari amici,
Un amico che ha provato
la ricetta per la prima volta ha definito questo piatto un'ottima paella, seppure senza usare il nero, l’inchiostro di seppia o di calamaro! A parte gli scherzi, l’abbinamento ha dato risultati eccellenti,
dimostrandosi una soluzione ideale per preparare un riso, dall’apparenza al
nero di seppia, senza però utilizzare il liquido secreto dalle seppie o dai
calamari. Un piatto che, oltre ad essere buono, si presenta elegante e
coreografico nell’aspetto. Ma vediamo esattamente com’è questa ricetta.
L’idea di abbinare un
riso particolare come il venere, ad un piatto della tradizione come la paella valenciana è
senz’altro un’innovazione di non poco conto! Un’idea sotto certi aspetti
innovativa e intrigante che crea, solletica, nei nostri ospiti curiosità e
aspettative, non solo per la delizia del palato ma anche della vista. Ecco allora
per Voi una ricetta capace, al momento giusto, di stupire, incantare i Vostri ospiti, suscitando
nei Vostri confronti grande ammirazione. Questo piatto raffinato ed elegante,
tra l’altro, non ha grandi difficoltà di esecuzione e può essere preparato in
grande tranquillità, con la sicurezza di essere promossi al primo appello.
Provare per credere!
Il tempo necessario per
l’esecuzione non è superiore ad 1 ora, e gli ingredienti necessari (per 4/5
persone) sono i seguenti:
Ingredienti:
600 g circa di calamari
di piccola taglia (80-100 g ognuno), 500/600 g di riso Venere, 2 pomodori di media
grandezza maturi ma sodi, una cipolla chiara media, 4 cucchiai d’olio
extravergine d’oliva, ½ bicchiere abbondante di vino bianco, 2 bustine di
zafferano, 50 g di parmigiano reggiano grattugiato, un grosso spicchio d’aglio,
un peperoncino, una foglia di alloro, sale q.b., una manciata di olive nere
snocciolate.
Preparazione.
Preparare i calamari
staccando la sacca e i tentacoli ed eliminando le interiora; spellare le sacche
e tagliarle in quattro, eliminando il becco al centro dei tentacoli e gli
occhi. Lavarli ora per bene sotto acqua corrente, lasciando sgocciolare e
stendendo poi il tutto su uno strato di carta da cucina. Tritare la cipolla e,
separatamente, anche lo spicchio d’aglio. Preparare il recipiente dove far
scaldare l’acqua (ottimo se lo avete disponibile e a portata di mano anche il brodo vegetale), lavare i pomodori e tagliarli
a dadini, eliminando i semi.
Scaldare ora l’olio in
un tegame ampio a bordo basso e far appassire dolcemente la cipolla senza farle
prendere colore. Quando la cipolla è trasparente unire i calamaretti, rialzando
la fiamma e facendoli rosolare fino a quando sono quasi asciugati. Salare delicatamente.
A questo punto versare nel tegame il riso e farlo insaporire per bene
mescolando in continuazione. Bagnare ora il riso con il vino e, appena è
sfumato, aggiungere lo zafferano (diluito in un mestolo d’acqua bollente o
brodo), l’aglio tritato, il peperoncino a pezzetti e i pomodori. Mescolare ora
per bene il composto, versando nel tegame l’acqua (o il brodo) bollente coprendo
fino a superare il livello di circa un dito.
Aggiustare di sale,
aggiungere la foglia di alloro divisa in due, abbassare la fiamma e far cuocere
dolcemente (ricordo che la cottura del riso venere è più lunga di quella degli
altri risi bianchi) senza mai mescolare, fino a quando mancano pochi minuti al
termine della cottura; aggiungere a questo punto i cinquanta grammi di
parmigiano grattugiato girando per bene con un cucchiaio per amalgamare il
tutto. Spenta la fiamma, lasciare riposare a recipiente coperto per 5/7 minuti,
per permettere il giusto assorbimento degli ingredienti e l’amalgama dei sapori.
Il piatto è ora pronto!
Servire a tavola la preparazione nello stesso recipiente di cottura, non prima però,
di aver cosparso la superficie con le olive. I Vostri ospiti rimarranno
sicuramente estasiati! Un ultimo consiglio: il giusto abbinamento del vino. I
piatti di mare si sposano meglio con i vini bianchi, possibilmente leggermente
frizzanti, come un Prosecco o un Vermentino. Si, per apprezzare al meglio le caratteristiche
organolettiche degli alimenti è necessario un valido matrimonio tra cibo e vino.
In questo caso il mio consiglio è un Karmis, della cantina Contini, o un
Giogantinu, vermentino di Gallura.
A domani.
Mario
Un ottimo abbinamento di prelibatezze locali tutte sarde! Bravo Mario ma secondo me qui l'ispirazione te l'ha data una certa Giovanna!
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