Oristano
18 Febbraio 2016
Cari amici,
chi mi legge spesso su
questo blog sa come la penso sull’economia del Terzo Millennio: i ricchi stanno
diventando sempre più ricchi, con la conseguenza che le schiere di poveri
continuano ad aumentare. Senza spingersi ad indagare fuori dai nostri confini,
risulta ogni giorno più evidente che tutte le tentate “Spendig Review”, non
hanno mai voluto affondare il bisturi sui grandi privilegi, sulle sacche sempre
più grandi di evasione, sul malaffare sempre più imperante, raggiungendo,
purtroppo, risultati vicini allo zero.
Stante questo, mi pare
ovvio che, per continuare a mantenere in vita la macchina dello Stato, qualcuno
deve pagare, fare i sacrifici necessari. Allora che fare? Non resta che
continuare a spremere i soliti limoni, già abbondantemente spremuti, con intelligenti
giochi di prestigio. Ecco le finte riduzioni di tasse (con il gioco delle 3 carte
si toglie 10 per aggiungere 15 o 20 da un’altra parte), gli ingegnosi sistemi
apparentemente capaci di creare una maggiore equità, che si rivelano, invece,
per quello che sono: idrovore capaci di continuare a levare a chi ha duramente
lavorato con grande sacrificio e cerca di vivere dignitosamente, per non
incidere sul ricco tenore di vita dei Creso che non vogliono rinunciare neppure
al superfluo!
Ho fatto questa
introduzione oggi, perché voglio dire la mia sulla vergognosa ipotesi legislativa
portata avanti dal Governo di “mettere mano” alle pensioni di reversibilità. Senza
neppure entrare nel merito della incostituzionalità di una simile legge, che
cerca di trasformare gli attuali diritti
insiti nelle attuali forme pensionistiche (che considerano la reversibilità
un diritto previdenziale e non assistenziale), come è possibile
che un Governo che si ritiene “illuminato” possa pensare di continuare a far
pagare tutto ai “soliti noti”? I diritti dei grandi non si toccano ma togliere
i diritti ai piccoli questo sì, è possibile! Insomma, detta brutalmente, si
vuole togliere a chi con sacrificio ha versato il suo sudore, per darlo magari a
chi non ha mai lavorato: la previdenza è
una cosa l’assistenza è ben altro!
Il disegno di legge sul
“Contrasto alla povertà”, approvato dal Governo nel CDM del
28 Gennaio scorso, ora in discussione in Parlamento, prevede il “riordino delle
prestazioni di natura assistenziale e previdenziale, come strumento unico di riforma
delle prestazioni di sostegno al reddito”, che comprende anche la modifica dei
requisiti oggi in essere per godere degli assegni pensionistici destinati ai
superstiti (le così dette pensioni di reversibilità). Vediamo meglio dove vuole
arrivare la proposta di legge.
In cosa consistono
questi ‘nuovi criteri’ allo studio del Governo? È presto detto: praticamente,
la pensione di reversibilità, quasi sempre appannaggio delle donne, non verrà più considerata una prestazione
previdenziale ma assistenziale! E che significa questo? Tantissimo,
purtroppo. È una cancellazione dell’attuale diritto individuale (maturato in
anni di lavoro e di contributi versati) a far percepire al coniuge la pensione di
reversibilità, trasformando un diritto (frutto di contributi versati) in una
‘concessione assistenziale’ da parte dello Stato. Un vero e proprio furto!
L’eventuale prestazione di reversibilità, infatti, verrebbe erogata in
relazione al complessivo reddito familiare, ovvero strettamente legata all’ISEE.
Un modo subdolo che, apparentemente “meritocratico”, demolisce un diritto
individuale frutto di lavoro e contributi, rendendo la pensione inaccessibile a
centinaia di migliaia di donne (e uomini).
Le reazioni anche
fortissime non sono certo mancate, anche se il Governo per mano dei suoi
rappresentanti cerca di gettare acqua sul fuoco. Non convincono certo le
affermazioni che sostengono che nessuno vuole modificare lo ‘stato di fatto
esistente’, ma che le modifiche riguarderanno il futuro, le nuove pensioni. Ma
le preoccupazioni restano, eccome! Alle rimostranze dei sindacati, dei lavoratori
e dei pensionati si sono aggiunte anche quelle di esponenti del Governo. Il
Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano ha dichiarato: “la
delega del Governo sul sostegno alla povertà prevede la possibilità di tagliare
le reversibilità. Non è accettabile. La previdenza non può essere una mucca da
mungere”.
Cari amici, fare giuste
riflessioni sugli attuali criteri di erogazione delle prestazioni previdenziali
è certamente sensato. Si possono esaminare casi ‘anomali’, come quelli di donne
giovani che sposano uomini più anziani ‘per comodità’, oppure i casi di
pensionati che ricevono, oltre alla propria pensione già ben al di sopra di una
certa soglia, anche quella di reversibilità del coniuge, ma non farne una norma
generale. Bisogna stare attenti a non buttare il bambino con l’acqua sporca! È
già successo che il Governo, con l’intenzione di scovare i furbetti, ha finito
col danneggiare soprattutto gli onesti.
Anche ora sta per
succedere la stessa cosa; se anche il Governo “aggiustasse il tiro” (anche
perché la scure della Consulta credo che cancellerebbe la norma che sopprime i
diritti acquisiti), restano in piedi le perplessità sulle prestazioni
pensionistiche future. Non possiamo continuare a sottrarre ancora il futuro ai
giovani, rivoluzionando in modo egoistico un mondo già di per sé difficile. Insomma,
cari amici, questo Governo, nell’intento di cercare di ‘razionalizzare’
calpesta e violenta sempre più i diritti acquisiti, va come un elefante in un
prato di margherite, verso l’abolizione dei diritti individuali, senza un piano
di salvaguardia né per oggi né per domani.
Un “maliziosa ipotesi”
sulle cause che hanno portato il Governo a tentare di varare questa imminente
vigliaccata, già circola e cresce tutti i giorni di intensità. La tanto
discussa proposta di legge, ora in votazione in Parlamento sulle unioni civili,
se approvata, comporterebbe certamente un aggravio di non poco conto sui conti
dell’INPS, in quanto l’Ente sarebbe tenuto ad erogare pensioni di reversibilità
anche alle “nuove coppie” regolarizzate legalmente. Non è che Renzi pensa, con
questa marchingegnosa redistribuzione dei “pani e dei pesci”, di continuare a
non far pagare il conto a chi da tempo continua a sottrarsi?
Cari amici, razionalizzare
è un termine che spesso viene usato con troppa disinvoltura. Creare maggiore
equità significa partire da lontano. Significa “partire dall’Olimpo”, portando
a livello prima chi, per mille ragioni (politici compresi, nessuno escluso), ha
acquisito patrimoni e redditi in modo esagerato (lo dice senza peli sulla
lingua anche Papa Francesco che certi livelli di ricchezza sono un furto), non continuando a depredare quella fascia media
di persone (il ceto medio praticamente è in sofferenza da lungo tempo) che ha
sempre lavorato onestamente (pagando i pesanti contributi) e che ancora oggi
continua a “mantenere” in vita la nazione.
Credo che una legge
come quella di cui stiamo parliamo, sarebbe un vero e proprio scippo! Una mascalzonata
capace di far perdere la serenità non solo al coniuge superstite ma al
pensionato stesso, per le difficili condizioni che si verrebbero a creare con
la sua morte, per il drastico ridimensionamento del tenore di vita
precedentemente goduto. Per Renzi ed il suo Governo penso che sia una vera e
propria prova del fuoco, con buona probabilità di bruciarsi. Provvedimenti di
questo genere, possono portarlo presto al capolinea! Non si lamenti, poi, se l’Italia
sarà governata da Grillo.
A domani.
Mario
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